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I magici approdi dell’artista Jean Calogero
Intervista con Luigi NICOLOSI, Direttore Artistico dell’Archivio Jean Calogero
Procuratore del maestro Jean Calogero, Luigi Nicolosi ne ha seguito l’attività artistica, ha dato vita insieme alla moglie Patrizia Calogero (figlia dell’Artista) all’associazione culturale Archivio Jean Calogero, e organizza mostre, fiere d’arte, incontri e convegni sull’Opera dell’Artista in Italia e all’estero.
Prosecutor of the master Jean Calogero, Luigi Nicolosi followed his artistic activity, set up, together with his wife Patrizia Calogero (daughter of the Artist), the cultural association Archivio Jean Calogero, and organizes exhibitions, art fairs, meetings and conferences on the ‘Artist’s Work in Italy and abroad.
INTERVISTATRICE | Elena COCUZZA, Ricercatrice di Pianificazione dei Trasporti, DICAR, Università di Catania
INTERVISTATO | Luigi NICOLOSI, Direttore Artistico, Archivio Jean Calogero
INTERVIEWER | Elena COCUZZA, Research fellow of Transport Planning, DICAR, University of Catania
INTERVIEWEE | Luigi NICOLOSI, Artistic Director, Jean Calogero Archive
Qual è il ruolo del mare, e del waterfront, nella ispirazione artistica del maestro?
Jean Calogero è nato a Catania, una Catania degli anni degli anni 30, è nato nel 1922 nel quartiere Civita di Catania, che è un quartiere molto vicino al porto. In quel periodo, il mare arrivava a toccare i muri della città barocca. Il mare era quasi a ridosso del Duomo, toccava palazzo Biscari, sotto gli archi della Marina. Quello era il porto di Catania. E quindi questo mare che lambiva la città barocca è stato fondamentale nella sua formazione artistica, in quello che poi ha rappresentato.
What is the role of the sea, and the waterfront, in the master’s artistic inspiration?
Jean Calogero was born in Catania, a Catania of the 1930s, he was born in 1922 in the Civita neighborhood of Catania, which is a neighborhood very close to the port. At that time, the sea came to touch the walls of the Baroque city. The sea was almost close to the cathedral, touching palazzo Biscari, under the arches of the Marina. That was the port of Catania. And so this sea that lapped the Baroque city was fundamental in his artistic formation, in what he then represented.
Come si traduce quindi l’esperienza sensoriale ed emotiva del mare nei suoi nei suoi dipinti?
Vivendo in prossimità del mare e del porto, ha influito molto anche la sua percezione della gente che arrivava e di quella che andava via. Lui personalmente lasciò la città di origine per formarsi all’estero, a Parigi. Infatti, la sua reale formazione artistica avvenne a Parigi dove arrivò nel dopoguerra, nel 1947, per confrontarsi con i grandi artisti e con i grandi movimenti pittorici di quel periodo storico e quindi, da lì, portò la sua sicilianità in un contesto internazionale. Lo testimoniano i dipinti di quel periodo che evidenziano questa miscellanea tra le origini siciliane, i colori della Sicilia e quelli che invece sono le tendenze pittoriche impressioniste e post impressioniste, tutto ciò che la prima metà del ‘900 aveva sviluppato.
How does he translate the sensory and emotional experience of the sea into his paintings?
Living in close proximity to the sea and the port, his perception of people arriving and people leaving also had a great influence. He personally left his hometown to train abroad, in Paris. In fact, his real artistic training took place in Paris where he arrived in the postwar period, in 1947, to be confronted with the great artists and the great pictorial movements of that historical period, and so from there he brought his Sicilianity into an international context. This is evidenced by the paintings of that period that highlight this miscellany between Sicilian origins, the colors of Sicily, and what are instead Impressionist and Post-Impressionist pictorial trends, everything that the first half of the 20th century had developed.
C’è un particolare aspetto del mare che lei, essendo un grande conoscitore del maestro e delle sue opere, trova più affascinante o difficile da rappresentare?
Jean Calogero, in molte opere, rappresenta apparentemente Venezia o altri luoghi immaginari, ma in realtà rappresenta la sua città, Catania.
Il mare è il luogo di arrivo e di partenza. E da dove arrivano e partono culture e si mescolano. E quindi, il mare è una continua fonte di ispirazione. Dal punto di vista cromatico, poi, è una incredibile fonte inesauribile. Jean Calogero sceglie, nel pieno del suo successo internazionale, di tornare a vivere in una città che gli dava luci e colori, in un paesino come Acicastello, un piccolo borgo marinaro al confine con Catania, la città dei Malavoglia, dove le scogliere, il mare, il bel tempo e il brutto tempo riescono a far uscire fuori dei colori e delle vibrazioni cromatiche importanti. Jean Calogero è un’artista che riesce a dipingere il cielo grigio e dal grigio far uscire quella meravigliosa tavolozza di colori. Jean Calogero è un’artista che riesce a dipingere il cielo grigio e dal grigio far uscire quella meravigliosa tavolozza di colori. Molti critici hanno sottolineato questo aspetto, ovvero che questa forte sensibilità per i grigi ce l’abbia un catanese, perché solo il catanese sa quanto dal grigio possa uscire fuori l’azzurro del cielo. O dal grigio del cielo uscire l’azzurro del mare e gli altri colori, e questo per lui era molto importante. Il suo modo di vivere.
Is there a particular aspect of the sea that you, being a great connoisseur of the master and his works find most fascinating or difficult to represent?
Jean Calogero, in many works, seemingly represents Venice or other imaginary places, but in reality he represents his city, Catania.
The sea is the place of arrival and departure. And from where cultures arrive and depart and mingle. And so, the sea is a continuous source of inspiration. From a chromatic point of view, then, it is an incredible inexhaustible source. Jean Calogero chooses, at the height of his international success, to return to live in a town that gave him light and color, in a small town like Acicastello, a small seaside village on the border with Catania, the town of the Malavoglias, where the cliffs, the sea, good weather and bad weather manage to bring out important colors and chromatic vibrations. Jean Calogero is an artist who can paint the gray sky and from the gray bring out that wonderful palette of colors. Many critics have pointed out this aspect, that is, that this strong sensitivity for gray has it in a Catanese, because only the Catanese knows how much from the gray can come out the blue of the sky. Or out of the gray of the sky come out the blue of the sea and the other colors, and that was very important to him. His way of life.
Venezia, 1990. (Dipinto ad olio 73×60 cm; © Archivio Jean Calogero).
Venice, 1990. (Oil painting 73×60 cm; © Archivio Jean Calogero).
Il mare è sempre stato protagonista dei suoi dipinti. Jean Calogero non ha mai rappresentati i mestieri, né quelli legati al mare, né quelli alla terra. A parte il suo periodo di formazione iniziale a Catania, quando inizia a dipingere sperimentando. Successivamente no. Le figure diventano quasi dei manichini, anzi, molto spesso sono dei manichini, sono delle Amazzoni a cavallo, sono dei personaggi che, alla fine, nella tavolozza dell’artista servono da tono, da mezzo tono.
Il soggetto è sempre un pretesto per la finalità fondamentale per il maestro, quella di trovare una vibrazione cromatica in funzione delle composizioni. Il maestro ha avuto una produzione artistica importante. Non è un’artista da pochi dipinti, è sempre stato un’artista di grande produzione, perché la sua esigenza era di dipingere sempre. Per lui era una esigenza molto forte. Non era un problema per lui trovare l’ispirazione. Lui trovava l’ispirazione in un bozzetto, lo segnava su un foglio di carta qualsiasi, poi si sedeva al cavalletto e quel fogliettino di carta scarabocchiato diventava un’opera importante.
The sea was always the protagonist of his paintings. Jean Calogero has never represented crafts, neither those related to the sea nor to the land. Except for his early training period in Catania, when he began painting by experimenting. Later he did not. The figures become almost mannequins, indeed, very often they are mannequins, they are Amazons on horseback, they are characters that, in the end, in the artist’s palette serve as a tone, a half tone.
The subject is always a pretext for the fundamental purpose for the master, that of finding a chromatic vibration as a function of the compositions. The master has had a significant artistic output. He is not an artist of few paintings, he was always an artist of great production, because his need was to paint all the time. It was a very strong need for him. It was not a problem for him to find inspiration. He would find inspiration in a sketch, mark it on any piece of paper, then he would sit at the easel and that scribbled piece of paper would become a major work.
Dove il sole non tramonta mai, 1995. (Dipinto ad olio 45×55 cm; © Archivio Jean Calogero).
Where the sun never sets, 1995. (Oil painting 45×55 cm; © Archivio Jean Calogero).
Oggi esiste una sorta di archivio? Siete riusciti a stimare il numero di opere?
Noi gestiamo personalmente l’archivio. Lo facciamo dal 2001, da quando è venuto a mancare il Maestro. A oggi, abbiamo già archiviato moltissime opere appartenenti a privati. Abbiamo le nostre opere che il maestro ha lasciato, col quale continuiamo a sviluppare la memoria e a divulgare la memoria intellettuale, soprattutto dell’artista. Però quantificare quante opere è impossibile, impossibile. Ma questo è assolutamente ininfluente. Anche Picasso è stato ha avuto una grandissima produzione. Questo avviene per quegli artisti che lavorano continuamente, continuamente. Lui per 50 anni non ha fatto altro, ma perché era la sua gioia, era la gioia di vivere.
Is there some kind of archive today? Have you been able to estimate the number of works?
We personally manage the archive. We have been doing this since 2001, since the Master passed away. To date, we have already archived many works belonging to private individuals. We have our own works that the master left behind, with which we continue to develop the memory and popularize the intellectual memory, especially of the artist. However, to quantify how many works is impossible, impossible. But this is absolutely irrelevant. Picasso was also had a very large production. This happens for those artists who work continuously, continuously. He for 50 years did nothing else, but because it was his joy, it was the joy of living.
Jean Calogero, biografia dell’artista
Jean Calogero è stato uno dei grandi protagonisti del XX secolo. Il mare è un tema ricorrente nella sua ricca produzione artistica. Osservando più da vicino i suoi dipinti è possibile intravedere la sua Città d’origine, Catania, ed il suo lungomare.
Nasce a Catania il 20 agosto 1922, secondogenito di quattro figli di un’umile famiglia, perde il padre giovanissimo ed è quindi costretto fin da bambino ad alternare lo studio al lavoro. Attirato in maniera ossessiva dal disegno, la sera tornato a casa, sentiva il bisogno di imprimere le sue emozioni su tutto ciò gli capitasse: su legni, cartoni e su pezzi di stoffa rubati alla mamma. Tra i suoi soggetti preferiti c’era la sorellina che agghindava e ritraeva. Amava dire; “quegli istanti erano la mia vita e la mia vita era aspettare quegli istanti”.
Più passavano gli anni, e più in lui cresceva la passione per il disegno e la pittura.
Jean Calogero, Biography of the Artist
Jean Calogero was one of the great protagonists of the 20th century. The sea is a recurring theme in his rich artistic production. Taking a closer look at his paintings, it is possible to glimpse his City of origin, Catania, and its waterfront.
Born in Catania on August 20, 1922, the second son of four children from a humble family, he lost his father at a very young age and was thus forced from childhood to alternate between study and work. Obsessively drawn to drawing, he would come home at night and feel the need to imprint his emotions on anything that came his way: on wood, cardboard and on pieces of cloth stolen from his mother. Among his favorite subjects was his little sister, whom he adorned and portrayed. She loved to say; “those moments were my life and my life was waiting for those moments.”
The more the years passed, the more his passion for drawing and painting grew in him.
Jean Calogero nel suo atelier ad Aci Castello, 1975.
Jean Calogero in the atelier in Aci Castello, 1975.
1937/1946 – Si iscrive al Liceo Artistico di Catania, dove era preside il pittore Roberto Rimini (1988/1971), che ne riconobbe da subito le enormi potenzialità e gli permise di frequentare il suo studio. La tecnica di Rimini, lontana dalla “verità” dell’iperrealismo e più vicina all’espressionismo, avrà un ruolo importante nelle scelte artistiche di Calogero. Alterna lo studio con il mestiere di decoratore, imparando a dipingere in condizioni estreme. Durante il servizio di leva, gli viene affidato l’incarico di disegnatore per l’esercito; sarà proprio durante questo periodo prende piena coscienza, che dedicherà il resto della sua vita all’arte. Alla fine delle ostilità belliche, si rende conto che la sua Catania non può aiutarlo a realizzare i suoi obbiettivi, e si trasferisce a Roma. Incontra il maestro Renato Guttuso, che in quegli anni insieme ad alcuni amici pittori fonda il movimento “ Fronte Nuovo Delle Arti”, che aveva come obbiettivo, il recupero di varie esperienze artistiche internazionali, che a causa della guerra erano poco conosciute in Italia.
1937/1946 – He enrolled at the Liceo Artistico in Catania, where the painter Roberto Rimini (1988/1971) was principal, who immediately recognized his enormous potential and allowed him to attend his studio. Rimini’s technique, far from the “truth” of hyperrealism and closer to expressionism, would play an important role in Calogero’s artistic choices. He alternated his study with the trade of decorator, learning to paint under extreme conditions. During his military service, he is given the assignment of draftsman for the army; it will be during this period he becomes fully aware, that he will dedicate the rest of his life to art. At the end of wartime hostilities, he realizes that his Catania cannot help him realize his goals, and he moves to Rome. He met the master Renato Guttuso, who in those years together with some painter friends founded the movement “ Fronte Nuovo Delle Arti,” which had as its objective, the recovery of various international artistic experiences, which due to the war were little known in Italy.
1947/1950 – La conoscenza di queste nuove realtà e la piena fiducia delle sue capacità, lo spingono al confronto diretto e con coraggio si trasferisce a Parigi. Vive all’ultimo piano di una misera pensione a Montmartre, mantenendo l’alloggio ritraendo i visi dei bambini del suo padrone di casa. Riesce ad avere l’occorrente per dipingere da un negozio di belle arti in cambio di qualche opera. Lavora molto, osserva da vicino i grandi artisti del periodo e li frequenta nei bistrot di Montmartre. Tra questi Gino Severini, Filippo De Pisis e Maurice Utrillo ne intravedono il talento e lo incoraggiano ad insistere nei momenti di sconforto. Dopo due anni di sofferenze, incontra un influente mercante d’arte, che si impegna a comprare tutta la sua produzione, proponendolo con successo a privati e molte gallerie parigine. Con i primi guadagni decide di perfezionare la sua tecnica frequentando con impegno l’Accadèmie des Beaux Arts.
1947/1950 – Knowledge of these new realities and full confidence in his abilities, pushed him to direct confrontation and with courage he moved to Paris. He lives on the top floor of a miserable boarding house in Montmartre, maintaining his lodging by portraying the faces of his landlord’s children. He manages to get painting supplies from a fine arts store in exchange for a few works. He works a lot, closely observing the great artists of the period and hanging out with them in the bistros of Montmartre. Among them Gino Severini, Filippo De Pisis and Maurice Utrillo glimpsed his talent and encouraged him to persevere in times of discouragement. After two years of suffering, he met an influential art dealer, who undertook to buy all his production, successfully proposing him to private individuals and many Parisian galleries. With his first earnings, he decided to perfect his technique by diligently attending the Accadèmie des Beaux Arts.
1951/1956 – La sua prima mostra personale a Parigi presso la galleria Harvè (a quel tempo molto attenta ai giovani talenti) dove ottiene un notevole successo di critica e pubblico. Si accorgono del suo talento anche in America ed in occasione di una sua mostra mostra personale a New York incontra Bing Crosby grande attore e appassionato d’arte, il quale gli organizza una mostra con la più prestigiosa galleria di Los Angeles. Diventa uno degli artisti più ambiti dagli attori di Hollywood e dai collezionisti oltre oceano. Lavora a Parigi con la Galerie Madsen che gli consente la possibilità di sperimentare nuove tematiche e tecniche pittoriche che interesseranno molto oltre che il pubblico, anche la critica più attenta del periodo: Maximilien Gauthier, Waldemar George e Francois Christian Toussaint lo recensiscono in catalogo per le sue mostre personali. Ormai artista di successo, acquista a Parigi l’ atelier che fu di Picasso e Degas a Pigalle, dove lavorerà con grande intensità per soddisfare le richieste dei mercanti d’arte che porteranno le sue opere in giro per il mondo.
1951/1956 – His first solo exhibition in Paris at the Harvè gallery (at that time very attentive to young talents) where he achieved considerable success with critics and the public. They also notice his talent in America and on the occasion of one of his solo shows in New York he meets Bing Crosby great actor and art lover, who organizes an exhibition for him with the most prestigious gallery in Los Angeles. He becomes one of the most sought-after artists by Hollywood actors and collectors overseas. He works in Paris with Galerie Madsen, which allows him the opportunity to experiment with new themes and painting techniques that will greatly interest not only the public, but also the most attentive critics of the period: Maximilien Gauthier, Waldemar George and Francois Christian Toussaint review him in catalogs for his solo exhibitions. By now a successful artist, he purchased in Paris the ‘atelier that had been Picasso’s and Degas’ in Pigalle, where he would work with great intensity to meet the demands of art dealers who would take his works around the world.
1957/1960 – Il consiglio municipale de la Ville de Paris gli consegna la grande medaglia d’Argento, il massimo riconoscimento della città di Parigi ad artisti viventi. Considerato ormai pittore francese, decide di aggiungere alla firma dei suoi dipinti il nome Jean all’ormai famoso Calogero. Viene inserito nel Catalogo Internazionale dell’Arte Benezit (che raccoglie i nomi più autorevoli della pittura mondiale di ogni tempo) con la firma Jean Calogero.
1957/1960 – The municipal council de la Ville de Paris presents him with the Grand Silver Medal, the city of Paris’ highest award to living artists. Now considered a French painter, he decides to add the name Jean to the now famous Calogero to the signature of his paintings. He is included in the Benezit International Catalogue of Art (which brings together the most influential names in world painting of all times) under the signature Jean Calogero.
1961/1970 – Vincolato da un contratto di esclusiva con una grossa rete di gallerie Americane, decide di vivere più stabilmente in Sicilia, dalla quale attinge a piene mani luci e colori. Nel 1965 la sua prima mostra personale in Giappone a Tokyo.
1961/1970 – Bound by an exclusivity contract with a large network of American galleries, he decides to live more permanently in Sicily, from which he draws light and color with full force. In 1965 his first solo exhibition in Japan in Tokyo.
1971/1984 – Mentre si trova in tournè negli Stati Uniti, viene richiamato in Italia per l’aggravarsi della salute della madre, che viene a spirare dopo qualche giorno dal suo ritorno. Dalla grave perdita, subisce un forte trauma e interrompe bruscamente i rapporti con i suoi mercanti, rifiutando le lunghe permanenze all’estero. Sollecitato dall’amico scrittore e saggista Leonardo Sciascia, intensifica la sua attività espositiva in Italia e la critica che aveva riportato solo l’eco dei successi delle sue mostre nel mondo, si inserisce nel vivo del dibattito artistico, che lo riguarda, sapendone cogliere il valore di respiro internazionale e la fortissima personalità. Inizia così un periodo pittorico nuovo per Calogero. Mantiene il suo studio a Parigi dove si reca spesso, sia per lunghi soggiorni di lavoro che per curare le pubbliche relazioni con i suoi estimatori.
1971/1984 – While on tour in the United States, he is called back to Italy due to the worsening health of his mother, who passes away a few days after his return. From the severe loss, he suffers severe trauma and abruptly breaks off relations with his merchants, refusing long stays abroad. Urged on by his friend the writer and essayist Leonardo Sciascia, he intensified his exhibition activity in Italy and the critics, who had only reported the echoes of the successes of his exhibitions in the world, entered into the heart of the artistic debate, which concerned him, knowing how to grasp the value of international scope and the very strong personality. Thus began a new pictorial period for Calogero. He maintains his studio in Paris where he often goes, both for long business stays and to take care of public relations with his admirers.
1985/1990 – Ritorna ad esporre in America e Giappone per presentare i nuovi lavori degli anni ottanta, dove la sua tavolozza si accende, donando ai suoi cavalieri, dame, clown, luoghi e architetture, la luce smagliante, di un’eterna primavera.
1985/1990 – He returned to exhibit in America and Japan to present new works of the 1980s, where his palette lit up, giving his knights, ladies, clowns, places and architecture, the dazzling light, of an eternal spring.
Aci Castello, 1995. (Dipinto ad olio 95×42 cm; © Archivio Jean Calogero).
Aci Castello, 1995. (Oil painting 95×42 cm; © Archivio Jean Calogero).
15 NOVEMBRE 2001 – Si spegne ad Acicastello in Sicilia, e dalla sua scomparsa, al fine di tutelare la produzione artistica e la memoria intellettuale, i figli Patrizia e Massimiliano insieme a Luigi Nicolosi, hanno costituito l’Associazione Culturale “ARCHIVIO JEAN CALOGERO”. L’archivio si propone per la formazione, l’aggiornamento, lo studio e la diffusione degli aspetti culturali dell’opera di Calogero. L’organizzazione di mostre personali e la promozione di incontri e convegni. L’archiviazione e certificazione di autenticità delle Opere. Numerose mostre antologiche e retrospettive sono state organizzate dalla sua scomparsa. Diverse Opere sono state donate ad amministrazioni e spazi pubblici, ricordiamo; il Museo Diocesano di Catania, il Comune di Catania e il Comune di Acicastello, che ha dedicato in permanenza, una sala del Castello Normanno, l’intitolazione di una strada e di una villetta. La sede dell’archivio Jean Calogero (ubicato ad Acicastello in via F. Crispi 50, dove l ‘Artista aveva studio e dimora) è visitabile al pubblico, e i visitatori che la frequentano e quelli che partecipano alle sue mostre, continuano a vivere la poetica magia dei suoi dipinti.
15 NOVEMBRE 2001 – He passed away in Acicastello, Sicily , and since his death, in order to protect his artistic production and intellectual memory, his children Patrizia and Massimiliano together with Luigi Nicolosi, established the Cultural Association “ARCHIVE JEAN CALOGERO.” The archive aims for training, updating, study and dissemination of the cultural aspects of Calogero’s work. The organization of personal exhibitions and the promotion of meetings and conferences. The archiving and certification of authenticity of the Works. Numerous anthological and retrospective exhibitions have been organized since his passing. Several Works have been donated to administrations and public spaces, we recall; the Diocesan Museum of Catania, the City of Catania and the City of Acicastello, which has permanently dedicated, a room of the Norman Castle, the naming of a street and a small villa. The headquarters of the Jean Calogero Archive (located in Acicastello in Via F. Crispi 50, where the ‘Artist had studio and residence) is open to the public , and visitors who attend it and those who participate in his exhibitions, continue to experience the poetic magic of his paintings.
IMMAGINE INIZIALE | Veduta del porto di Catania, 1979. (Dipinto ad olio 73×60 cm; © Archivio Jean Calogero).
HEAD IMAGE | View of the port of Catania, 1979. (Oil painting 73×60 cm; © Archivio Jean Calogero).
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