L’identità marittima come driver per l’integrazione sociale dei porti: il caso dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale

19 Maggio, 2019

Negli ultimi anni il tema dell’integrazione sociale dei porti si è affermato con forza in Europa aprendo nuove opportunità e sfide per le autorità portuali. Seppure l’attività centrale di questi enti, che in Europa assumono sia forma pubblica che privata, rimanga la gestione efficiente del porto e della logistica portuale, l’importanza assunta da fattori di tipo sociale e ambientale nei processi di relazione fra porto e ambiente circostante sta modificando gli strumenti e le modalità di gestione delle comunità dai medesimi enti. Come noto, nei porti di quarta generazione [1] gli elementi di competitività e sostenibilità, non dipendono soltanto da caratteristiche di tipo operativo, ma anche da fattori di tipo sociale, ritenuti capaci di influire sull’immagine dei porti e sulla loro “licenza ad operare”, in un contesto sempre più caratterizzato da maggiori livelli di complessità, in cui i diversi interessi in gioco richiedono adeguate strategie di tipo problem solving. La nuova governance aperta dei porti richiede altresì la definizione di strumenti innovativi volti a rafforzare la cooperazione fra porti e città.

Valorizzazione del patrimonio culturale e condivisione dell’identità marittima

Le linee guida dell’integrazione sociale dei porti sono state tracciate nel recente Codice di buone pratiche redatto dall’European Sea Port Organization (ESPO) che l’ha definita come “parte fondamentale dell’amministrazione dei porti”, affidando alle autorità portuali il ruolo di “gestori delle comunità”. Il nuovo ruolo va ad aggiungersi alle più tradizionali funzioni operative e di regolamentazione e controllo, aprendo una nuova stagione di sperimentazione di strumenti di comunicazione e partecipazione, orientati ad un modello di governance aperto e inclusivo.

Uno degli aspetti centrali delle politiche di integrazione sociale dei porti è riconducibile alla valorizzazione del patrimonio storico e culturale delle città di porto, perseguibile, non solo mediante politiche di pianificazione razionali, ma anche attraverso azioni tese al recupero del patrimonio storico e culturale. Ciò implica anche la realizzazione di misure volte a migliorare l’accessibilità e la fruizione delle aree in cui tale patrimonio è contenuto. Il codice ESPO riconosce il valore delle iniziative culturali e di comunità come importante fattore di superamento della separazione fra porto e città. In questo ambito le autorità portuali possono svolgere un ruolo rilevante mediante programmi volti a riconoscere e sostenere la salvaguardia dei caratteri identitari delle città di porto. La cultura marittima è infatti elemento costitutivo dell’identità delle città di mare e fattore propulsivo su cui far leva per la valorizzazione delle comunità e la realizzazione di progetti di sviluppo locale. Le comunità marittime “hanno una specifica identità che le unisce indissolubilmente al mare e alla cultura marittima, alle tradizioni marinaresche, alla navigazione e, più in generale, a tutte le attività legate al mare” [2]. Si tratta di realizzare strategie innovative capaci di valorizzare l’identità marittima come elemento propulsivo su cui far leva per una rigenerazione urbana sostenibile e la promozione di politiche di sviluppo economico e turistico delle città.

Il recupero e l’ampliamento delle funzioni d’uso della Fortezza Vecchia

L’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale negli ultimi anni ha realizzato progetti e promosso attività volte a valorizzare il patrimonio storico culturale della città di Livorno, inteso come bene comune da rendere accessibile e fruibile alla cittadinanza e ai turisti. I progetti realizzati sono stati finalizzati a migliorare la relazione fra porto e città e a facilitare il dialogo fra cluster portuale e cittadini. Uno dei progetti più significativi è riconducibile al recupero e ampliamento delle funzioni d’uso della Fortezza Vecchia, luogo monumentale identitario della città di Livorno.

La Fortezza Vecchia, patrimonio storico inserito nel paesaggio portuale di Livorno, si colloca in una posizione di cerniera fra porto e città, punto di accesso alla città dal mare, a soli pochi metri dall’attività economica e commerciale urbana.

Il monumento è oggi accessibile via mare, mediante un’imbarcazione dall’approdo del molo del Soccorso, lato sud, e via terra, sia dall’area portuale, entrando dal Varco Fortezza, sia da un pontile galleggiante e apribile sul fosso Reale, con il quale si è recentemente ripristinato l’accesso originario lato città. La realizzazione del ponte galleggiante ha migliorato l’accesso della Fortezza via terra, permettendo un’affluenza più ampia. Dal 2013, su richiesta della Regione Toscana l’Autorità Portuale di Livorno [3] ha preso in consegna temporanea il bene. Si tratta di una gestione provvisoria, nell’attesa che si perfezioni il passaggio di proprietà dal demanio al Comune di Livorno. Seppur temporanea, la gestione del bene da parte dell’Autorità Portuale ha avuto effetti positivi sulla città, in primo luogo assicurando la restituzione del bene ai cittadini. Negli anni precedenti infatti, a causa sia del passaggio del bene da vari gestori, avvenuto sotto il controllo del Comune di Livorno, sia per motivi di indisponibilità economica di quest’ultimo, la Fortezza Vecchia, dopo essere stata utilizzata per attività di tipo socioculturale per qualche anno, era rimasta chiusa al pubblico. La gestione dell’Autorità Portuale ha permesso la realizzazione di alcuni progetti di manutenzione che hanno determinato la restituzione del monumento alla città. In particolare, con la nuova gestione si sono favorite, sia una programmazione culturale per l’utilizzo del bene che una gestione creativa degli spazi interni del monumento, con una conseguente valorizzazione del patrimonio storico della città e della sua identità marittima.

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Fortezza Vecchia di Livorno-veduta aerea. (Fonte: Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale)

Negli anni di attività che hanno caratterizzato e ancora interessano la gestione del monumento da parte dell’Autorità Portuale sono state attribuite al bene nuove funzioni d’uso. Alla funzione museale originale che la rende da sempre meta turistica principale, come monumento storico della città, il cui nucleo originale risale all’XI secolo, costituito dalla torre in laterizio ai margini del porto pisano e dalla torre a pianta circolare denominata Mastio di Matilde, si sono aggiunte nuove funzioni d’uso con lo scopo di rafforzare la relazione porto-città. In particolare la funzione espositiva e ricreativa ha visto l’utilizzo degli spazi della Fortezza Vecchia (gallerie, bastioni, spazi esterni e sale interne) per esposizioni temporanee, festival letterari e musicali, concerti, fiere commerciali e manifestazioni culturali. Molte delle esposizioni e manifestazioni culturali realizzate si sono focalizzate sul tema “marittimo” evocando, in modo riflessivo, l’identità locale dell’habitat urbano, ad esso fortemente legato.

La gestione creativa degli spazi pubblici della Fortezza vecchia, con l’opportunità per i cittadini, le associazioni e i gruppi di interesse di chiederne l’utilizzo per manifestazioni, eventi ed esposizioni, ha favorito, oltre alla valorizzazione del bene comune, la condivisione della comune identità marittima.

Se infatti la cultura è elemento costitutivo dell’identità della città ed elemento propulsivo su cui far leva per lo sviluppo, gli spazi pubblici costituiscono parti importanti in cui valorizzare in modo ottimale il potere dell’immaginazione collettiva [4]. La Fortezza Vecchia offre spazi che possono essere utilizzati per progetti finalizzati ad uno sviluppo culturale di tipo innovativo e creativo, in cui artisti, associazioni e altri soggetti sono chiamati ad interagire per garantire la promozione e conservazione del patrimonio storico culturale. In questo processo è la comunità marittima che supporta percorsi di valorizzazione, sia del patrimonio urbano, sia dell’identità marittima. Il recupero e la gestione creativa degli spazi della Fortezza Vecchia ha avuto un’importante valenza sociale per la comunità urbana, che è stata nuovamente messa in condizione di accedere al patrimonio culturale identitario della città, di usufruire dei suoi spazi e di ristabilire un rapporto con i luoghi della memoria collettiva.

Il progetto Port-Center di Livorno

Fra le nuove funzioni d’uso dalla Fortezza Vecchia, uno dei progetti più innovativi che ha trovato una collocazione ideale al suo interno è riconducibile alla nascita e apertura al pubblico del Port-Center di Livorno, avvenuta nel 2016. Il Port-Center[5] nasce come luogo di promozione del porto alla cittadinanza per il recupero e il rafforzamento della relazione sociale insita nel rapporto porto-città. Nascendo come spazio aperto al vasto pubblico che comprende cittadini, turisti e scolaresche, mediante l’ausilio di tecnologie interattive, il Port-Center è luogo ideale d’incontro fra città e porto. La sala espositiva di 134 mq, nella quale ha trovato spazio un moderno centro didattico ipertecnologico è aperta a chiunque voglia comprendere in modo interattivo il ruolo del porto nell’economia cittadina, il suo funzionamento, ma anche la storia che ha caratterizzato la sua nascita e le sue progressive trasformazioni.


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Port-Center di Livorno-sala multimediale. (Fonte: Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale)

Il Port-Center recentemente è divenuto anche luogo di incontro su temi marittimi mediante la realizzazione di seminari tematici che hanno coinvolto studiosi, funzionari pubblici e professionisti, con la partecipazione della cittadinanza, con lo scopo di favorire un dialogo costruttivo fra porto e città. Il Port-Center è spazio di condivisione collettiva della storia del porto, delle sue professioni e attività, ma anche di dialogo sulle problematiche che caratterizzano la non sempre facile relazione fra porto e città.

In termini generali, la posizione di cerniera fra porto e città e le nuove funzioni d’uso assunte, fanno della Fortezza Vecchia spazio di incontro naturale fra residenti e turisti, promuovendo l’idea di Livorno come città aperta a nuove idee e contaminazioni. Ciò richiama, in modo riflessivo, l’identità storica e urbana di una città di porto, da sempre particolarmente aperta ai mutamenti sociali ed economici e alle contaminazioni culturali. Le attività realizzate dall’Autorità Portuale per il recupero della Fortezza Vecchia, mediante l’attribuzione di nuove funzioni d’uso possono essere lette come strategie innovative volte a valorizzare l’identità marittima della città di Livorno, come strumento chiave per la rigenerazione urbana sostenibile della città. Nell’ambito del progetto Port-Center rientrano le azioni di recupero dell’identità del patrimonio culturale e della cultura marinaresca, con il restauro di due imbarcazioni storiche, il Rimorchiatore Marzocco, costruito nel 1952 ad opera di un cantiere cittadino e il Navicello Pilade, risalente al 1907, oggi custodite nell’ex magazzino FS, sito in un’area di prossimità alla Fortezza Vecchia, appositamente restaurato per permettere l’esposizione di tali imbarcazioni.

Valorizzazione del patrimonio storico e turismo culturale

Gli investimenti realizzati in termini di recupero del patrimonio storico e culturale, con particolare riferimento ai progetti sopra riportati, producono un impatto importante sulla rivitalizzazione urbana, anche in termini di attrattività turistica. Livorno è una città di porto interessata ad oggi da un turismo di passaggio, relativo al transito di passeggeri da crociere e traghetti, oltre che di persone impegnate in viaggi d’affari. La spesa realizzata dai passeggeri da crociera a Livorno, nel 2017 è stata pari a 10,3 milioni di euro, mentre quella realizzata dagli equipaggi imbarcati su tali navi è risultata di 2,6 milioni di euro [6]. La Fortezza Vecchia è stata più volte utilizzata per eventi dedicati ai crocieristi, vista la sua posizione di cerniera fra porto e città, con esiti positivi in termini di miglioramento della percezione urbana da parte dei turisti. I nuovi investimenti previsti dall’Autorità di Sistema Portuale, con la realizzazione della Stazione Marittima, rinnovata zona cerniera di transizione fra aree portuali e spazio urbano si fondono sulla valorizzazione e il recupero, oltre che della Fortezza Vecchia, di altri siti di grande importanza dal punto di vista del patrimonio storico e culturale, come il Forte San Pietro, la Dogana d’Acqua, la Stazione di San Marco, il Circuito delle Mura Lorenesi e quello dei canali del quartiere Venezia, con un sistema di accessibilità più efficiente. La sfida per il futuro è quella di passare da un turismo prevalentemente di passaggio a uno stanziale, puntando sulla valorizzazione del patrimonio culturale. Se la cultura crea valore, un settore come quello turistico può infatti ricevere un impulso da strategie urbane finalizzate alla valorizzazione del patrimonio storico e da contenuti culturali capaci di rivitalizzare gli spazi pubblici urbani.

Note

 

[1] Unctad.1992;1999.

[2] Clemente M. (2013) “Identità marittima e rigenerazione urbana per lo sviluppo sostenibile delle città di mare.” In BDC, Università degli Studi di Napoli, Towards a Circular Regenerative Urban Model 13(1) cit.p.187.

[3] Con la riforma dei porti avvenuta con il decreto legislativo del 4 agosto 2016, n. 169 “Riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione della disciplina concernente le autorità portuali, di cui alla legge 28 gennaio 1994, n. 84, in attuazione dell’articolo, comma 1, lettera t), della legge 7 agosto 20 15, n. 124” sono state istituite le Autorità di Sistema Portuale (A.d.S.P.). L’Autorità Portuale di Livorno è confluita nell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale.

[4] Landry C., The creative city. A Toolkit for Urban Innovators, Earthscan, London, 2008.

[5] https://www.livornoportcenter.it/

[6] Irpet (2017) Il crocierismo a Livorno e il suo impatto economico sulla città; Bonciani B. (2017) The economic contribution of cruise crew to Livorno call: the port-city management implications PortusPlus, N. 7, October 2017, Year VII.

 

 

 

Riferimenti Bibliografici

 

Bonciani B. (2017) The economic contribution of cruise crew to Livorno call: the port-city management implications, Portus Plus, N. 7, October 2017, Year VII.

 

Bonciani B. (2015) “Turismo culturale e recupero del patrimonio storico”, in Massa M (a cura di) Livorno: un porto e la sua città. Progetti e studi. Debatte Editore, Livorno.

 

Bonciani B. (2019) L’integrazione sociale come strategia di governance allargata delle autorità portuali. Dossier Unione Europea, studi e ricerche. Anno 17, n.1 pp.74-79.

 

Clemente M.(2013) “Identità marittima e rigenerazione urbana per lo sviluppo sostenibile delle città di mare”. In BDC, Università degli studi di Napoli, Towards a Circular Regenerative Urban Model 13(1) p.187.

 

Irpet. (2017) Il crocierismo a Livorno e il suo impatto economico sulla città, Firenze.

 

Landry C. (2008) The creative city. A Toolkit for Urban Innovators, Earthscan, London.

 

Massa M. (2015) “Il progetto urbanistico della stazione Marittima.”, in Massa M (a cura di) Livorno: un porto e la sua città. Progetti e studi. Debatte Editore, Livorno.

 

Morucci F. (2015) “Note per un programma d’uso della Fortezza Vecchia”, in Massa M (a cura di) Livorno: un porto e la sua città. Progetti e studi. Debatte Editore, Livorno.

 

Unctad (1992) Development and improvement of ports: the principles of modern port managment and organization; Unctad (1999) Technical note-the forth generation port. Unctad, Geneva.


Head Image: Fortezza Vecchia di Livorno. (© Paolo Pampana)


Article reference for citation:
Bonciani Barbara,“L'identità marittima come driver per l'integrazione sociale dei porti: il caso dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale” PORTUS: the online magazine of RETE, n.37, May 2019, Year XIX, Venice, RETE Publisher, ISSN 2282-5789, URL: https://portusonline.biz/it/l-identita-marittima-come-driver-per-l-integrazione-sociale-dei-porti-il-caso-dell-autorita-di-sistema-portuale-del-mar-tirreno-settentrionale/

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