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Forma urbana e trasformazioni indotte dalla devozione per Sant’Agata nella città di Catania
Introduzione
Introduction
Catania, città ricca di storia e cultura, dai caratteri urbani complessi, è una metropoli che fonda le sue radici a partire dall’età greca. La sua forma e struttura urbana è stata influenzata non da una univoca morfogenesi ma da diversi eventi che ne hanno determinato una singolare caratterizzazione.
La venerazione per Sant’Agata, la Santa patrona della città, ha indubbiamente contribuito a questo processo lento di trasformazione, determinandone alcuni aspetti poco esplorati in disciplina. La documentazione che testimonia i fatti è frammentaria, talvolta orientata al “racconto” degli eventi, piuttosto che ad una scientifica descrizione dei fenomeni. La processione annuale in onore della Santa ha lasciato un’impronta indelebile sulla caratterizzazione e classificazione degli ambiti urbani, a partire dalla diversificazione delle circoscrizioni (una volta definiti “quartieri”) fino alla incidenza sul valore commerciale dei siti.
Un filone disciplinare della storia moderna sulla città condivide l’opinione che la devozione alla Santa ha indotto inevitabilmente le scelte urbane, plasmando la sua architettura, la pianificazione e lo sviluppo economico. Questo contributo esamina l’evoluzione della città nel tempo e la particolare influenza della devozione a Sant’Agata sulle scelte urbane e territoriali.
Catania, a city rich in history and culture with complex urban characteristics, is a metropolis with roots dating back to the Greek era. Its urban form and structure have been influenced not by a singular morphogenesis but by various events that have led to its unique characterization.
The veneration of Saint Agatha, the city’s patron saint, has undoubtedly contributed to this slow process of transformation, shaping aspects that are little explored in scholarly disciplines. The documentation that records these events is fragmentary, sometimes leaning more towards narrating the events rather than providing a scientific description of the phenomena. The annual procession in honor of the saint has left an indelible mark on the characterization and classification of urban areas, influencing everything from the diversification of districts (once defined as “quarters”) to the impact on the commercial value of sites.
A scholarly branch of modern city history agrees that the devotion to the saint has inevitably guided urban choices, shaping its architecture, planning, and economic development. This contribution examines the city’s evolution over time and the particular influence of the devotion to Saint Agatha on urban and territorial decisions.
Sant’Agata. (Fotografia: © Biagio Bisignani, 2023).
Saint Agatha. (Photo: © Biagio Bisignani, 2023).
Sant’Agata e l’origine della devozione
Saint Agatha and the Origin of Devotion
La devozione a Sant’Agata risale al III secolo d.C., quando la giovane martire cristiana fu torturata e uccisa durante le persecuzioni sotto l’imperatore Decio. La sua storia, legata alla resistenza e alla fede cristiana, ricorda che i due “oscuri uomini” nel 1126, Gilberto e Gosellino, da Costantinopoli riuscirono a trafugare il corpo della Santa per riportarlo a Catania [1]. La ricostruzione dei fatti e dei luoghi percorsi ha dato vita alla processione che da allora, ogni anno, si svolge dal 3 al 5 febbraio. È uno degli eventi religiosi cattolici più importanti del mondo, forse solo secondo, per partecipazione dei fedeli, alla Settimana Santa di Siviglia, attirando migliaia di fedeli e turisti.
The devotion to Saint Agatha dates back to the 3rd century A.D., when the young Christian martyr was tortured and killed during the persecutions under Emperor Decius. Her story, tied to resistance and Christian faith, recalls that the two “dark men” in 1126, Gilberto and Gosellino, managed to steal the saint’s body from Constantinople and bring it back to Catania [1]. The reconstruction of the events and the places they traversed has given life to the procession that, since then, takes place every year from February 3rd to 5th. It is one of the most significant Catholic religious events in the world, perhaps second only in terms of participation to the Holy Week in Seville, attracting thousands of faithful and tourists.
La devozione di Sant’Agata e la pianificazione urbana
The Devotion to Saint Agatha and Urban Planning
Il terremoto del 1693 fu uno degli eventi più devastanti della storia di Catania. Il sisma distrusse quasi completamente la città, portando alla morte di circa 12.000 persone. Tuttavia, la catastrofe fu anche un’opportunità per una completa ricostruzione urbanistica. La devozione per la Santa determinò un impatto significativo sulla pianificazione urbana di Catania. La ricostruzione della Basilica Cattedrale fu il primo motivo di contrasto tra la il Vescovo Riggio e le forze civili e militari. Il tempio che conteneva le reliquie della Santa avrebbe dovuto rappresentare il simbolo della ricostruzione di una città cristiana, legata alla Santa Patrona. Non erano dello stesso avviso le autorità inviate a Catania dal viceré spagnolo Juan Francisco Pacheco Téllez-Girón, duca di Uzeda. Nello specifico, Giuseppe Lanza duca di Camastra, venuto da Palermo con pieni poteri “prefettizi” [2], era più propenso a dare seguito ad un disegno della città che avesse una importante struttura monumentale del “senatorio [3]” e del futuro palazzo di governo. In sostanza avrebbe dovuto garantire la massima visibilità al potere spagnolo che concesse, con notevole dispendio di risorse economiche, alla ricostruzione della città sullo stesso sito. Forse, a causa di questi contrastanti punti di vista, si fondavano, in quel periodo, i dissapori e le dicotomie tra le società civili e religiose delle due città più importanti della Sicilia: Palermo e Catania. La determinazione del Vescovo, accompagnato da un folto gruppo di cittadini, devoti, riuscì ad imporre la posizione privilegiata della Basilica Cattedrale: ricostruita sullo stesso precedente sedime, perfettamente in asse alla via che si dirigeva verso l’area dei terreni fertili della piana, in modo da assicurare la prima benedizione solenne della Santa ai campi produttivi, durante l’avvio della processione cristiana. Questo fatto costò caro al Vescovo che dovette lasciare Catania ritirandosi a Roma, per poi tornare successivamente ma non più da Vescovo. Anche le strade principali della città, come Via Etnea (via delle luminarie), Via Lincoln e Via Crociferi, furono progettate e realizzate per facilitare il passaggio del corteo religioso, consentendo alle piazze principali, come Piazza Duomo, Piazza dei Martiri e Stesicoro, di divenire punti focali per le celebrazioni.
The earthquake of 1693 was one of the most devastating events in Catania’s history. The quake almost completely destroyed the city, resulting in the deaths of about 12,000 people. However, the catastrophe also presented an opportunity for a complete urban reconstruction. The devotion to the saint had a significant impact on Catania’s urban planning. The reconstruction of the Cathedral Basilica was the first point of contention between Bishop Riggio and the civil and military authorities. The temple housing the saint’s relics was to represent the symbol of the reconstruction of a Christian city, tied to the patron saint. The authorities sent to Catania by the Spanish viceroy Juan Francisco Pacheco Téllez-Girón, Duke of Uzeda, did not share this view. Specifically, Giuseppe Lanza, Duke of Camastra, who came from Palermo with full “prefectorial” powers [2], was more inclined to pursue a city design that included an important monumental structure for the “senatorial” [3] and the future government palace. Essentially, it had to guarantee maximum visibility to the Spanish power, which had granted significant economic resources for the city’s reconstruction on the same site. Perhaps, due to these contrasting viewpoints, the tensions and dichotomies between the civil and religious societies of Sicily’s two most important cities, Palermo and Catania, were founded during this period. The determination of the Bishop, accompanied by a large group of devout citizens, managed to secure the privileged position of the Cathedral Basilica: reconstructed on the same previous site, perfectly aligned with the road leading towards the fertile lands of the plain, ensuring the first solemn blessing of the saint to the productive fields during the start of the Christian procession. This decision cost the Bishop dearly, who had to leave Catania and retire to Rome, returning later but no longer as a Bishop. The main streets of the city, such as Via Etnea (the street of lights), Via Lincoln, and Via Crociferi, were also designed and built to facilitate the passage of the religious procession, allowing the main squares, like Piazza Duomo, Piazza dei Martiri, and Piazza Stesicoro, to become focal points for the celebrations.
Gli spazi pubblici dinamici
Dynamic Public Spaces
Via Etnea, la strada principale di Catania, è un esempio perfetto di come la processione religiosa abbia influenzato la struttura urbana. Questa lunga arteria, che oggi collega il centro storico con le zone più moderne della città, attraversa numerosi luoghi significativi per la processione. La sua ampiezza e linearità offrì, sin dai primi anni del ‘700, la scena sontuosa e monumentale alla funzione religiosa della Santa sul percorso della originaria processione. Via Etnea, nell’800, dopo il successivo livellamento plano-altimetrico, venne restituita con la odierna configurazione geometrica, che permise il raddoppio della processione, aggiungendo il circuito esterno.
Via Etnea, the main street of Catania, is a perfect example of how the religious procession has influenced the urban structure. This long artery, which today connects the historic center with the more modern areas of the city, crosses numerous significant locations for the procession. Its width and linearity have offered, since the early 1700s, a sumptuous and monumental scene for the saint’s religious function along the original procession route. In the 1800s, after subsequent leveling and geometric adjustments, Via Etnea was restored to its current configuration, allowing for the doubling of the procession and the addition of an outer circuit.
L’architettura
Architecture
Anche i palazzi, nella loro composizione architettonica più pura, sembrano aver avuto una attenzione particolare alla devozione per la Santa. La costante presenza, nel tipo morfologico, del piano mezzanino successivo al piano terra, posizionava il piano nobile (piano primo) nella configurazione privilegiata. Lo scopo era quello di dare la possibilità di mirare la “bellezza [4]” della decantata Santa durante la processione religiosa. Piano nobile caratterizzato da ampi balconi con parapetti panciuti in ferro, arricchiti da decori, utili alla vestizione dei piccoli e temporanei altarini votivi. Giochi ornamentali che nell’800 rendevano la città di Catania, durante le festività Agatine, unica ed inedita nel suo stile. In sintesi, la ricostruzione di Catania, dopo il terremoto seguì i principi del barocco, tardobarocco ed eclettico, con un’attenzione particolare alla simmetria, all’ordine e alla monumentalità. Questa scelta si adattava perfettamente alla necessità di creare l’idoneo contesto per la processione di Sant’Agata. Strade ampie e rettificate, Edifici ricostruiti con una maggiore attenzione alla decorazione e alla magnificenza.
Even the buildings, in their purest architectural composition, seem to have had a particular attention to the devotion to the saint. The constant presence of the mezzanine floor above the ground floor placed the noble floor (first floor) in a privileged position. The purpose was to allow the residents to admire the “beauty” [4] of the celebrated saint during the religious procession. The noble floor was characterized by large balconies with bulbous iron railings, enriched with decorations, useful for the adornment of small and temporary votive altars. Ornamental features that in the 1800s made the city of Catania unique and unprecedented in style during the Agatine festivities. In summary, the reconstruction of Catania after the earthquake followed the principles of Baroque, late Baroque, and eclectic styles, with particular attention to symmetry, order, and monumentality. This choice perfectly suited the need to create a suitable context for the procession of Saint Agatha. Wide and straightened streets, buildings rebuilt with greater attention to decoration and magnificence.
Gli spazi pubblici statici
Static Public Spaces
Piazza Duomo, cuore pulsante di Catania, centro delle celebrazioni Agatine è contestualmente, nei giorni dei festeggiamenti, il tempio della religiosità cristiana. La cattedrale di Sant’Agata domina la piazza, e durante la processione, questo spazio si trasforma in un luogo di meditazione e preghiera. Anche le altre piazze storiche che intercettano i percorsi della processione diventano i luoghi di riferimento per le soste programmate della Santa. Piazza dei Martiri, Piazza Carlo Alberto, Piazza Cavour, Piazza Palestro, sono spazi urbani che per un certo tempo e per la posizione di privilegio rispetto ai percorsi Agatini, hanno contraddistinto un particolare regime dei valori immobiliari. Nel tempo sono state ripetutamente ricostruite, restaurate, e riqualificate, rispettando sempre le rigide regole della processione religiosa.
Piazza Duomo, the beating heart of Catania and the center of the Agatine celebrations, simultaneously serves as the temple of Christian religiosity during the festivities. The Cathedral of Saint Agatha dominates the square, and during the procession, this space transforms into a place of meditation and prayer. Other historic squares intersecting the procession routes also become reference points for the saint’s scheduled stops. Piazza dei Martiri, Piazza Carlo Alberto, Piazza Cavour, and Piazza Palestro are urban spaces that, for a certain time and due to their privileged positions along the Agatine routes, have distinguished themselves with particular real estate values. Over time, they have been repeatedly rebuilt, restored, and redeveloped, always respecting the strict rules of the religious procession.
Le celebrazioni in onore di Sant’Agata in Piazza Duomo a Catania. (Fotografia: © Biagio Bisignani).
Celebrations in honor of Saint Agatha in Piazza Duomo, Catania. (Photo: © Biagio Bisignani).
Conclusioni
Conclusions
È presente in disciplina una teoria che presenta, per diversi aspetti, una diversa caratterizzazione della genesi tipo-morfologica della struttura urbana della città di Catania. Essa è legata soprattutto ai principi di sicurezza, sorvegliabilità e salubrità dei luoghi. Bisogna dire, però, che tale teoria, anche se antitetica, non contrasta con quella legata ai significati della religiosità. In letteratura sono diverse e molteplici le opinioni, esse sempre convergono nell’univocità degli interessi ed obiettivi del tempo, quest’ultimo contraddistinto dal motto latino melior de cinere surgo. Catania è una città che ha saputo trasformare le avversità in opportunità, evolvendosi continuamente sotto lo sguardo della devozione a Sant’Agata. Dal terremoto del 1693 alle colate laviche del ‘300 e del ‘600, la città ha sempre trovato la forza di ricostruirsi e migliorarsi. La processione di Sant’Agata ha modellato la struttura urbana e architettonica di Catania, creando un legame indissolubile tra fede, cultura e territorio.
There exists in scholarship a theory that presents, in various aspects, a different characterization of the type-morphological genesis of the urban structure of the city of Catania. It is mainly linked to principles of safety, surveillance, and salubrity of places. It must be said, however, that this theory, although antithetical, does not contradict the one related to the meanings of religiosity. In literature, there are various and multiple opinions, which always converge in the unity of interests and objectives of the time, characterized by the Latin motto melior de cinere surgo. Catania is a city that has been able to turn adversity into opportunity, continually evolving under the watchful eye of devotion to Saint Agatha. From the earthquake of 1693 to the lava flows of the 1300s and 1600s, the city has always found the strength to rebuild and improve. The procession of Saint Agatha has shaped the urban and architectural structure of Catania, creating an indissoluble link between faith, culture, and territory.
IMMAGINE INIZIALE | La Cattedrale di Sant’Agata a Catania. (Foto: ©Elena Cocuzza).
HEAD IMAGE | The Cathedral of Saint Agatha in Catania. (Photo: © Elena Cocuzza).
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NOTE
NOTES
[1] Società per la Storia Patria, Archivio Storico per la Sicilia Orientale – ANNO XIX FASCICOLI I E II, 1922, Off. Graf. Cav. Uff. Vinc. Giannotta, Catania.
[2] Giuseppe Lanza Venne inviato a Catania per attuare un razionale piano di sgombero delle macerie e provvedere all’approvvigionamento dei viveri per lenire le sofferenze dei sopravvissuti. F. Ferrara, Storia di Catania sino alla fine del sec. XVIII, Catania 1829, pp. 214-218.
[3] Il “senatorio” identifica l’attuale Palazzo dei Chierici, rappresentato nell’immagine di Piazza Duomo presente nel testo (Immagine n. 2).
[4] Adolfo Longhitano, Il culto di Sant’Agata, in Vittorio Peri (a cura di), Agata, la santa di Catania, Bergamo, 1998.
[1] Società per la Storia Patria, Archivio Storico per la Sicilia Orientale – ANNO XIX FASCICOLI I E II, 1922, Off. Graf. Cav. Uff. Vinc. Giannotta, Catania.
[2] Giuseppe Lanza was sent to Catania to implement a rational plan for clearing debris and providing food supplies to alleviate the survivors’ suffering. F. Ferrara, Storia di Catania sino alla fine del sec. XVIII, Catania 1829, pp. 214-218.
[3] The “senatorial” refers to the current Palazzo dei Chierici, depicted in the image of Piazza Duomo present in the text (Image No. 2).
[4] Adolfo Longhitano, Il culto di Sant’Agata, in Vittorio Peri (ed.), Agata, la santa di Catania, Bergamo, 1998.
RIFERIMENTI
REFERENCES
Manganaro G., Nuovi documenti magici della Sicilia orientale, Rendiconti, Atti dell’Accademia Nazionale dei Lincei. Classe di Scienze morali, storiche e filologiche, Roma, s. VIII, 18, 1963.
Manganaro G., Per la storia della Sicilia bilingue in epoca tardoantica: presbiteri cristiani e superstizione giudaizzante nel contado. Il presbyteros Gregorios morto nel VI sec. d. C., in Rizzo F. P. (a cura di), Di abitato in abitato. In itinere fra le più antiche testimonianze cristiane degli Iblei, Atti del convegno internazionale di studi (Ragusa- Catania, 3 aprile 2003), SEIA 8/9 (2003/2004), Pisa-Roma 2005.
Zito G. (a cura di), Archivio Storico Diocesano di Catania, Inventario, Catania 1999.
Zito G. (a cura di), Chiesa e società in Sicilia. L’età normanna, Torino, Società editrice internazionale, 1995.