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Diluvi prossimi venturi
La Biennale di Venezia. Rivista di Arte Architettura Cinema Danza Musica Teatro Moda
Rinasce la storica rivista edita dalla Biennale di Venezia, a 53 anni dalla sua ultima pubblicazione. Il numero 1/24, intitolato Diluvi prossimi venturi / The Coming Floods, pubblicato nel mese di ottobre, è completamente dedicato all’acqua: l’acqua che scarseggia e l’acqua che distrugge. Concepita e realizzata in edizione cartacea e dotata di un significativo apparato iconografico che attinge in buona parte dall’Archivio Storico della Biennale e da ricerche fotografiche nazionali e internazionali, la rivista ha carattere monografico nei contenuti e ha cadenza trimestrale, facendo dialogare le discipline proprie della Biennale di Venezia – arti visive, architettura, danza, musica, teatro, cinema – ma anche scienze e letteratura.
Il futuro è già contenuto nel titolo, nella scelta dell’edizione multilingue come nel tema che è quanto mai urgente per disegnare o ridisegnare il futuro, quello dell’oro blu.
Molto ricco l’elenco dei contributi scientifici di questo primo numero la cui copertina è illustrata con un’immagine fotografica di Yuri Ancarani realizzata durante le riprese del film Atlantide.
Arte e scienza si incontrano in questo numero, dove ogni intervento è abbinato ad un grande fotografo o artista. La parola acqua ricorre in tutto il volume, declinata in prosa o in poesia, interpretata o descritta.
Nel numero spiccano tra gli altri i nomi dell’artista visiva saudita Manal AlDowayan, del cardinale portoghese José Tolentino de Mendonça, del designer cinese Kongjian Yu, dei critici Stenio Solinas che intervista Orhan Pamuk e Davide Brullo che discute con John Kinsella, il più eminente poeta australiano di oggi, di Mariagrazia Pontorno esperta di progettazione multimediale in dialogo con il cantautore Giovanni Lindo Ferretti, ex musicista dei CCCP, e ancora il giornalista Francesco Palmieri, Giulia Foscari l’architetto del progetto Antartic Resolution, la coreografa statunitense Carolyn Carlson e il suo Writing on Water, che è un omaggio al misterioso passaggio umano nell’esistenza, e ancora l’attore turco Engin Akyurek, il professore dei ghiacci Carlo Barbante, Gilda Palusci che fa scoprire la lingua sabir (lingua franca del Mediterraneo fino al XIX secolo), un intervento del presidente Luciano Violante sull’antico verbo adacquare, il leone d’Oro Peter Weir. Poi ancora un intervento su Napoli dal titolo “Partenope, ovvero le acque di Napoli” e uno sulle Venezie di domani curato dal Premio “Nobel dell’Acqua” Andrea Rinaldo.
Il volume è illustrato con le fotografie provenienti dall’Archivio della Biennale e con le fotografie di Chiara Arturo, Alessandro Cinque, Antonio Martinelli, Paolo Pellegrin, Italo Rondinella, Paolo Verzone, Federico Vespignani, Francesco Zizola.
“La Rivista – spiega Debora Rossi, direttore editoriale della rivista – rinasce con lo stesso spirito e natura che la contraddistingueva sin dalla prima edizione, ovvero retta da una parola guida, ‘ricerca’, termine che ricorre nella stessa legge istitutiva della Biennale. Rappresenta uno spazio di riflessione e discussione intorno all’oggi, sempre con la prospettiva di meglio comprendere e immaginare il futuro”.
Cover of the first issue of the magazine. (Photo: Andrea Avezzù; Courtesy: La Biennale di Venezia).
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Ogni numero conterrà quindi interventi, testimonianze, interviste, dialoghi e contributi inediti ed esclusivi a cura di artisti, studiosi, personalità italiane e internazionali del mondo della cultura e della società civile, con spazio alla grafica e alle contaminazioni tra i linguaggi.
Già la scelta di pubblicare un’edizione cartacea è coraggiosa e paradossalmente innovativa “scelta in virtù di una ragione precisa: custodire l’opera d’arte, il manufatto e avere qualcosa che resta, che è solida” dice Pietrangelo Buttafuoco, il presidente di un’istituzione che ha “il compito politico di essere responsabile della bellezza”.
Direttore responsabile è il giornalista e scrittore Luigi Mascheroni, la redazione è composta dalle figure professionali dei diversi settori della Biennale, mentre il progetto grafico è dello studio milanese Tomo Tomo, fondato da Davide Di Gennaro e Luca Pitoni.
La Rivista della Biennale era nata, subito dopo la Seconda guerra mondiale, a seguito del grande successo della XXIV Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale del 1948, la prima dopo la sosta bellica. Da subito, la Biennale aveva deciso di pubblicare un organo ufficiale di promozione delle proprie manifestazioni, dando vita a una rivista trimestrale intitolata “La Biennale di Venezia. Rivista trimestrale di arte cinema musica teatro moda”, che appare nel luglio 1950. 50 pagine di testo, 5 tavole a colori e 65 tavole in bianco e nero edita dalla casa editrice Vittorio Alfieri, Firenze ma stampata a Venezia.
Covers of the first issue (left) and issue n. 41 of the magazine (right). (Courtesy La Biennale di Venezia).
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L’immagine di copertina variava ogni volta in relazione alle attività della Biennale diventando un oggetto prezioso, di grande formato, molto curata dal punto di vista editoriale, con inserzioni in carte diverse e di diversa consistenza, molte immagini ricercate, in bianco e nero e a colori. Il Comitato di redazione era costituto dall’allora Presidente dell’Ente Giovanni Ponti, dal Segretario generale Rodolfo Pallucchini mentre il direttore responsabile della rivista era Elio Zorzi (capo ufficio stampa) con Umbro Apollonio (responsabile ASAC), Antonio Petrucci, Giovanni Piccini, Adolfo Zajotti, Ferdinando Ballo. Venne pubblicata dal 1950 al 1971 ma il numero doppio 36/37 luglio-dicembre 1959 è l’ultimo di una fase di transizione.
Con l’arrivo di Gian Alberto Dall’Acqua al posto di Pallucchini e con la direzione di Umbro Apollonio, la rivista prende un orientamento meno accademico e dedica maggiore spazio alle istanze dell’arte delle nuove generazioni. Il cambio di passo è evidente anche nella forma dal numero 40 del luglio-settembre 1960: nuovo font, maggiori contributi di carattere critico, immagini per lo più in bianco e nero.
La rinnovata linea intendeva dare “ampio margine ai dibattiti della critica più cogenti in un connubio di aspetti formali storici estetici che l’odierna arte mondiale propone e sviluppa”. Venne da quel momento pubblicata in proprio dalla Biennale, conservando tale veste editoriale fino agli anni Settanta, quando a partire dal 1975 verranno pubblicati al suo posto gli Annuari diretti da Wladimiro Dorigo.
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BOOK Info
La Biennale di Venezia
Rivista trimestrale di Arte Architettura Cinema Danza Musica Teatro Moda
Diluvi prossimi venturi | The Coming Floods
N. 1 / 2024
Publisher: La Biennale, Venezia
Year: 2024
Text: Italian/English
Pages: 176
Euro: 28,00
La rivista si può acquistare nelle principali librerie e online:
https://store.labiennale.org/