Future Challenges of Port Cities

17 Aprile, 2014

This issue of PORTUS comes out a few days before an important meeting organized in Naples by RETE, the association which edits this online magazine, as part of an entire week – the Naples Shipping Week – devoted to various aspects of port activity and the port/city relation in the Mediterranean, and with its particular focus on how these issues are addressed in Naples.

For this reason, it has been decided to allocate part of the magazine to exploration of specific aspects of the Neapolitan urban (and cultural) reality and its profound and complex relationship with the Mediterranean. For Naples, perhaps more than other cities located along the Mediterranean coastline, its future depends on its capacity to meet the challenges of enhancing the relationship between the city and the port, and to regenerate with innovative and far-sighted projects (at least in part already drawn up and ready for implementation) waterfront areas which are obsolete or raise severe operational difficulties.

Of course, in this respect Naples resembles numerous other port cities, and not only those of the Mediterranean. But the difference is that Naples was for long a capital of the Mediterranean, and for centuries dominated its routes, shipping, trade, and cultural trends. Without Naples the history of the Mediterranean would have been different: the ‘mosaic’ constituted by the sea would have lost a central piece essential for understanding the extent to which it has been a ‘barycentre’ of events in Europe and elsewhere.

Revaluing the past protagonism of Naples, regaining the strength, will, and creativity to reinterpret/reinvent the city’s exceptional dynamism: these are some of the great objectives that Naples sets itself at this century’s beginning. It will be interesting and stimulating to follow its progress. And PORTUS 27, with RETE, welcomes this prospect.

NAPOLI
Napoli. (© Rinio Bruttomesso)
 

But what are the future challenges that await port cities in all countries, and not just those of the Mediterranean? This was the question addressed by a seminar, held in October 2013 at the Santander Port Authority, to which the ‘Report’ of this issue of PORTUS is devoted. The title, “Drivers and Trends of Change in Port City”, contextualizes the possible, also profound, transformations which concern these cities and their ports, for long affected by a complex and diversified array of global changes and local responses.

The urban ‘portrait’ of this issue is devoted to Porto – a port city by its very name – which for a number of years has going through an extraordinary phase of urban renewal, a powerful change in its image, and a substantial strengthening of many sectors of its life – notwithstanding the persistence of a severe crisis with truly depressive effects on Portugal. Nevertheless, some economic data – such as those on the port of Leixoes – indicate a situation in marked evolution. Suffice it to wander around Porto in the evening to become aware of this, and to enjoy a vibrancy that the city has perhaps never previously known to such an extent.

PORTO

Porto. (© Rinio Bruttomesso)

The magazine then presents other articles, as well as the sections that have by now consolidated their presence. But it also hosts new contributions, as in the case of ‘Chronia’s Travels’, which take an original approach to reading and interpreting the ports of certain cities – Naples in this issue – through the eyes and the hand of an architect-designer acting as a curious and attentive traveller on behalf of PORTUS.

Issue after issue, both PORTUS in its recent online version, and PORTUSplus, now in its fourth edition, have sought to disseminate the philosophy of the RETE association, which aims to improve dialogue between ports and cities, but also to show and valorize the various aspects, the diverse qualities, and the numerous distinctive features of the extraordinary heritage which is the port cities and harbours of every part of the world.

Translated by Adian Belton


Head image: Santander


Future Challenges of Port Cities

Questo numero di PORTUS esce a pochi giorni da un importante incontro che RETE, associazione che edita questa rivista online, organizza a Napoli, nel contesto di un’intera settimana – Naples Shipping Week – dedicata a diversi aspetti della portualità e della relazione porto-città nel Mediterraneo, con una particolare attenzione a come questi temi sono affrontati proprio nella città partenopea.

Per questo motivo si è deciso di destinare una parte della rivista per conoscere alcuni elementi specifici della realtà urbana (e culturale) napoletana e del suo profondo e complesso rapporto con il Mediterraneo. A Napoli, forse più che in altre città poste lungo le coste di questo mare, il futuro si gioca proprio nella capacità o meno di saper adeguatamente valorizzare la relazione tra città e porto, nell’ essere capaci di riqualificare con progetti innovativi e lungimiranti (che pure già, almeno in parte, sono stati configurati e pronti per la loro realizzazione) le aree urbano-portuali, obsolete o che presentano seri problemi di funzionamento.

Certo, Napoli in questo assomiglia a molte altre città portuali e non solo del Mediterraneo, con la differenza che Napoli di questo mare è stata a lungo una capitale assoluta, dominatrice per secoli di rotte, commerci, scambi, tendenze culturali. Senza Napoli la storia del Mediterraneo non sarebbe la stessa: il ‘mosaico’ che è questo mare perderebbe una delle sue tessere centrali ed essenziali per capire quanto esso sia stato ‘baricentrico’ rispetto alle vicende europee, e non solo.

Tornare a rivalutare quel passato protagonismo, ritrovare la forza, la volontà, la creatività per reinterpretare/reinventare quell’eccezionale dinamismo: questi sono alcuni dei grandi obiettivi che Napoli cerca di proporsi in questo inizio secolo. Sarà interessante e stimolante seguirne le vicende. PORTUS 27, con RETE, si colloca in questa prospettiva.

 Napoli. (© Rinio Bruttomesso)

Ma quali sono le sfide future che attendono le città portuali nei diversi paesi e non solo nel Mediterraneo? Questa è la domanda che è stata al centro di un seminario, svoltosi nell’ottobre del 2013, presso l’Autorità portuale di Santander, cui viene dedicato il ‘Report’ di questo numero di PORTUS. Il titolo, “Drivers and Trends of Change in Port City”, mette in evidenza il contesto delle trasformazioni, dei possibili, anche profondi, mutamenti che riguardano queste città e i loro porti, immersi da tempo in un contesto di processi complessi e articolati di cambiamenti globali e di risposte locali.

Il ‘ritratto’ urbano di questo numero è dedicato a Porto, una città portuale per ‘antonomasia’, che sta vivendo da qualche anno una straordinaria fase di ‘rinnovo’ urbano, di potente cambio di immagine, di rafforzamento sensibile di molti settori della sua vita, nonostante il perdurare di una crisi pesante che si è fatta sentire in Portogallo con effetti davvero opprimenti. Ciononostante, alcuni dati economici, come quelli, ad esempio del suo porto di Leixoes, ci dicono di una realtà in forte evoluzione. E basta girovagare la sera per la città per rendersi conto e godere di una vitalità che forse Porto non aveva mai conosciuto prima, in queste dimensioni.

 Porto. (© Rinio Bruttomesso)

La rivista presenta poi altri contributi e le rubriche che iniziano ormai a consolidare una loro presenza; ma ospita anche nuove collaborazioni che, come nel caso dei ‘Chronia’s Travels’, sperimentano inediti percorsi per leggere e interpretare la realtà portuale di alcune città – Napoli, in questo numero – in modo originale, attraverso gli occhi e la mano di un architetto-designer, curioso e attento viaggiatore per conto di PORTUS.

Numero dopo numero sia PORTUS, nella sua recente versione online, che PORTUSplus, ora arrivato alla sua quarta edizione, cercano di ampliare e diffondere la filosofia dell’associazione RETE, che punta a migliorare il dialogo tra porti e città, ma anche a saper vedere e a valorizzare i vari aspetti, le diverse qualità, i numerosi caratteri peculiari di questi straordinari patrimoni che sono le città portuali e i porti di ogni parte del mondo.  


Immagine di apertura: Santander

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