The Port-City Ecosystem. Vision and Tools for Sustainable Development

17 Giugno, 2021

La collaborazione fra città e porti nella fase di transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio è tema centrale del seminario internazionale RETE tenutosi a Livorno il 16 ottobre 2020 dal titolo “The Port-City ecosystem. Visions and Tools for Sustainable Development“.

La transizione green dei porti costituisce una delle tematiche più importanti nell’ambito del dibattito europeo e internazionale sulla portualità. In Europa, tale tematica ha assunto grande rilevanza, anche in relazione al Programma “Next Generation EU”, strumento strategico con cui l’Unione Europea ha inteso stimolare la ripresa dei Paesi membri mediante un pacchetto di misure volte a ricostruire l’Europa dopo la pandemia da Covid-19, riconoscendo nella digitalizzazione e nel green gli assi principali di riferimento.

 

Come noto, nei porti di quarta generazione gli elementi di competitività e sostenibilità non dipendono soltanto da caratteristiche di tipo operativo, ma anche da fattori di tipo sociale, ritenuti capaci di influire sull’immagine dei porti e sulla loro “licenza ad operare”, in un contesto caratterizzato da maggiori livelli di complessità, in cui i diversi interessi in gioco richiedono per essere affrontati adeguate strategie di tipo problem solving. In questo quadro, le esternalità ambientali prodotte dal traffico marittimo e dall’attività portuale sulle città alimentano sempre più richieste da parte delle comunità, interessate ad uno sviluppo economico che sappia guardare anche al miglioramento della qualità della vita dei cittadini. La tutela dell’ambiente marino e atmosferico nelle città portuali assume, in particolare, un’importanza centrale nelle dinamiche di relazione fra città e porto.

 

L’interesse delle città e delle comunità urbane nei processi di sostenibilità ambientale dei porti è noto, in particolare nel contesto geografico euro mediterraneo, dove le città sono ubicate in posizione di prossimità rispetto ai porti e all’attività industriale e commerciale in questi realizzata. Una delle specificità dei porti italiani sta proprio nel loro posizionarsi all’interno dei contesti urbani; peculiarità che incide in maniera rilevante sui processi integrazione fra città e porto.

 

Partendo da queste premesse, si comprende l’importanza di definire una visione comune e una collaborazione proficua fra città e comunità portuale in ambito ambientale che porti, sia alla definizione di strategie di medio-lungo periodo volte a mitigare gli effetti inquinanti emessi nell’atmosfera dalle navi in transito e sosta nei porti, sia a supportare politiche orientate all’economia circolare e alle tecnologie pulite; ciò anche alla luce degli obblighi introdotti dalla normativa internazionale “Marpol” entrata in vigore lo scorso 1 gennaio 2020.

 

Le tematiche connesse con la sostenibilità ambientale dei porti che spaziano dalla riduzione delle esternalità inquinanti derivanti dal traffico navale, alla normativa internazionale Marpol, alla sfida del LGN e dell’elettrico come alternativa sostenibile, fino ai vantaggi competitivi derivanti dagli investimenti in sostenibilità ambientale hanno trovato spazio a Livorno, nelle relazioni e nel confronto fra esperti del mondo accademico e della ricerca ed operatori economici provenienti dal settore dello shipping, della logistica e della portualità. Fra gli argomenti affrontati anche la sfida rappresentata dalla circular economy su cui fondare una nuova visione della portualità, competitiva ed ecosostenibile.

 

Alcuni degli argomenti trattati durante il seminario sono riportati in questo numero di Portus 41 attraverso i contributi dei relatori che hanno preso parte all’evento e sono articolati all’interno del Report in tre sezioni.

Nella prima sezione “Towards a synthesis for the sustainability of the port-city ecosystem” vengono approfonditi alcuni aspetti generali relativi all’ecosistema città porto. Matteo Ignaccolo, Elena Cocuzza, Giuseppe Inturri e Nadia Giuffrida approfondiscono l’importanza della valutazione degli aspetti ambientali nei processi decisionali, pianificatori e di management dei porti. Paolo Dario, Barbara Bonciani e Enza Spadoni evidenziano l’importanza dei processi di innovazione per lo sviluppo futuro dei porti e delle città, con particolare riferimento all’introduzione dei processi di automazione e di nuove tecnologie applicate alla logistica e alla portualità. A richiamare l’importanza del ruolo assunto dai porti, come “cuori pulsanti” delle città in cui sono insediati, in molti casi fin dall’origine storica delle città stesse che da questi sono nate, è Niccolò Rinaldi. Roberto Converti offre uno spaccato particolare delle dinamiche strategiche in campo ambientale prendendo in considerazione le necessità di cambiamento intervenute nelle politiche di sviluppo economico e territoriale in America Latina e Caraibi legate a idee, progetti e opere più resilienti, efficienti e sostenibili, finalizzate ad uno sviluppo che sappia guardare al territorio in modo equilibrato e con una prospettiva di lungo periodo.

La seconda sezione “An ecosystem approach for port-city integration” presenta alcuni approcci che sono stati applicati in contesti specifici. Maria Josè Andrade (Malaga) e Elen Twrdy (Capodistria) affrontano la questione ambientale e della conservazione del patrimonio culturale portuale valutando l’impatto del traffico crocieristico sulle città-porto. Maria Cerreta (Napoli) introduce una tematica di grande attualità, il Circular City Model (CCM) come approccio a supporto dei decisori per la realizzazione di uno sviluppo capace di preservare il mare e l’ambiente marino, oltre che migliorare l’interazione porto città sul piano della sostenibilità ambientale.

Infine, nella terza sezione “Environmental issues from the shipping and yachting point of view” alcuni esperti provenienti dal mondo privato affrontano il tema della sostenibilità ambientale e del ruolo offerto dalle energie rinnovabili nel mondo della nautica, dello shipping e dei porti: Andrea Ferrucci, Safety, Security, Logistic and Facilities Manager, R.S.P.P del Gruppo Azimut-Benetti S.p.A.; Dario Bocchetti, Capo del Dipartimento “Energy Saving”, Gruppo Grimaldi; Giovanni Giorgi, Amministratore Delegato di OLT Offshore LNG Toscana.

 

Come si evince dalle tematiche discusse e dalle competenze dei relatori invitati, l’incontro avvenuto a Livorno ha focalizzato l’attenzione sull’approccio ecosistemico che vede il porto e la città come componenti di un ampio sistema naturale, culturale e antropizzato. Attraverso l’incontro e il dialogo tra gli esperti delle diverse discipline, gli operatori economici di mare e di terra, i rappresentanti delle Istituzioni preposte al governo dello spazio marino, delle aree portuali, e più in generale del territorio costiero, si è discusso di quali relazioni tra elementi naturali e antropizzati siano in grado di avere un impatto fortemente negativo sulla qualità dell’ambiente e della vita urbana.

 

Durante il Meeting, in particolare nell’ambito delle riunioni del Comitato Scientifico e dei Nodi Avanzati, sono stati discussi i progressi nello studio dei porti e delle città portuali attraverso l’ampia comunità scientifica di RETE composta da eminenti professori, ricercatori e professionisti capaci di produrre e promuovere nuove conoscenze e contemporaneamente costruire occasioni di alta formazione e divulgazione.

 

RETE è un’associazione internazionale con una forte caratterizzazione scientifica che mira a costruire processi collaborativi tra porti, città, università e centri di ricerca dell’area Euro-mediterranea e Latino americana. L’attività scientifica di RETE è organizzata intorno al Comitato Scientifico, al Comitato di Valutazione delle riviste PORTUS e PORTUSplus e al Network di Esperti, che insieme agiscono come motore intellettuale che alimenta l’Associazione.

 

A Livorno gli incontri del Comitato Scientifico e dei Nodi Avanzati hanno permesso lo scambio di esperienze tra diversi enti di ricerca, porti e città, membri dell’associazione, al fine di confrontarsi sullo stato dell’arte, sui diversi approcci metodologici e sui risultati ottenuti. Lo scambio d’informazioni vuole essere l’occasione per valorizzare il lavoro di ricerca-azione dei diversi esperti attraverso la messa a sistema delle conoscenze teoriche e delle esperienze attivate sul campo.

 

In tal senso, il Nodo Avanzato è il braccio operativo di RETE nelle singole città-porto e mette insieme i soggetti del territorio che operano su Tavoli operativi ciascuno con una sua mission: ambiente, shipping, logistica, waterfront, comunità, crociere, ecc. I “Nodi Avanzati” (RETE, 2020a) vogliono favorire la collaborazione tra le parti a livello locale per una migliore integrazione del porto nel contesto urbano e uno sviluppo condiviso della città portuale, nonché creare un modello di collaborazione ottimale che possa essere considerato come un esempio a livello locale, nazionale ed internazionale.

 

La città di Livorno ha costituito, nell’ambito delle attività dell’Assessorato porto e integrazione città-porto, il Nodo Avanzato con la finalità di rafforzare l’immagine e la competitività della città porto a livello locale, nazionale ed internazionale, e migliorare la qualità di vita urbana in termini di riduzione dell’inquinamento derivante dall’attività portuale (RETE, 2020b). Il Nodo Avanzato, coordinato proprio dall’Amministrazione comunale, è strutturato in tavoli tematici: 1) mobilità, flussi passeggeri/equipaggi e marketing urbano e territoriale; 2) identità marittima e comunità; 3) trasporti, logistica e occupazione; 4) ambiente.

 

Un ulteriore esempio è il “Nodo Avanzato di Napoli, Salerno e Castellammare di Stabia”, coordinato dall’AdSP del Mar Tirreno Centrale, e costituito da quattro tavoli operativi: 1) Porto Città Shipping (coordinato da Studi e Ricerche sul Mediterraneo, Banca Intesa, SRM), 2) Porto Città Merci (coordinato dall’Associazione Logistica per l’Intermodalità Sostenibile, Alis), 3) Porto Città Comunità (coordinato da CNR-IRISS), 4) Porto Città Flussi (coordinato dall’Università Parthenope).

 

In linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 e con le recenti traiettorie di transizione energetica 2050 tracciate dalla Commissione Europea, diventa sempre più necessario tessere relazioni sinergiche e resilienti tra città e porto con lo scopo di definire le potenzialità di sviluppo sostenibile. Si tratta di mettere a sistema il patrimonio urbano e marittimo, in termini sia di capitale manufatto che di risorse e progetti in essere, per poi definire un programma di attività sostenibili anche al fine di aprire alcune aree portuali a sperimentazioni innovative tra cultura, ambiente e nuove tecnologie.

 

In questo contesto, tali strategie potrebbero essere orientate alla definizione di opportunità lavorative alle imprese, start up ed enti del Terzo Settore che siano in grado di recuperare e innovare il patrimonio urbano-portuale al fine di renderlo più attrattivo per investimenti nazionali ed internazionali.

 

Come suggerito dal Recovery Plan (IlSole24ore, 2021), è necessario invertire la tendenza al degrado degli ecosistemi mediterranei non solo potenziandone la resilienza ai cambiamenti climatici ma anche favorendo la sostenibilità di attività fondamentali sia per le aree costiere che per le filiere produttive essenziali del Paese (pesca, turismo, alimentazione, crescita blu). Ciò dimostra quanto sia necessario e urgente investire in progetti in grado di mettere a valore l’immenso patrimonio materiale e immateriale delle città portuali in chiave di sostenibilità ambientale, economica, sociale e culturale.

 

La rigenerazione delle città portuali, attraverso il dialogo per spazi e funzioni condivise, potrebbe partire da una rinnovata cultura “green blue” per costruire nuove visioni urbane orientate al benessere del sistema città-porto-territorio-comunità.

 

 

 

Riferimenti

 

RETE (2020a). Nodi Avanzati di RETE. Available online: http://retedigital.com/en/nodes/advanced-nodes/ (accessed on Oct 8, 2020).

RETE (2020b). Nodo Avanzato di Livorno Available online: http://retedigital.com/en/costituzione-del-nodo-avanzato-di-livorno-conferenza-stampa-3-ottobre-2019/ (accessed on Sept 7, 2020).

IlSole24ore (2021). La rivoluzione verde nel Recovery Plan: dagli habitat marini alle comunità green. Available online: https://www.ilsole24ore.com/art/la-rivoluzione-verde-recovery-plan-habitat-marini-comunita-green-AEDNLlD (accessed on Apr 26, 2021).

 


Head image: Il porto commerciale di Livorno. (Fonte: AdSP MTS).
 

 


Article reference for citation:

BONCIANI Barbara, CLEMENTE Massimo, "The port-city ecosystem. Visions and tools for sustainable development"
PORTUS: the online magazine of RETE, n.41, May 2021, Year XXI, Venice, RETE Publisher, ISSN 2282-5789, URL: https://portusonline.org/it/introduzione-41/

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