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“Intelligens. Natural. Artificial. Collective”. Alla Biennale di Architettura l’intelligenza del mare e una visione del Mediterraneo
Il mare, e nello specifico il Mar Mediterraneo, sarà protagonista del Padiglione Italia alla 19. Mostra internazionale di Architettura ”Intelligens. Natural. Artificial. Collective”, organizzata da La Biennale di Venezia e aperta al pubblico da sabato 10 maggio a domenica 23 novembre 2025. Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha infatti scelto il progetto curatoriale ”TERRÆ AQUÆ. L’Italia e l’intelligenza del mare” dell’architetto Guendalina Salimei [1] per rappresentare l’Italia alla prossima esposizione.
Il progetto è stato selezionato dal Ministro tra le tre proposte finaliste indicate dalla Commissione di Valutazione dell’avviso pubblico a due fasi promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura (MiC). Nell’ambito delle 48 candidature pervenute, la terna dei progetti curatoriali valutati come migliori, in termini di originalità del progetto scientifico e competitività internazionale, era composta anche da “Homeness: Abitare visibile per cittadini invisibili” (gruppo curatoriale Habitus composto da Massimo Alvisi, Marilena Baggio, Marco Biraghi, Gianpiero Borgia, Roberto Fioretti, Vittorio Gallese, Christian Iaione, Pisana Posocco, Davide Ruzzon) e “ITALIAMARE. Viaggio nell’architettura del razionalismo mediterraneo”, un altro progetto dedicato all’acqua di Cherubino Gambardella.
Sulla proposta progettuale di Guendalina Salimei, la Commissione – guidata da Angelo Piero Cappello e composta da Claudio Varagnoli, Paolo Desideri, Margherita Guccione e Renata Cristina Mazzantini – si è espressa sottolineando che “pone al centro della riflessione il tema del mare, la visione del Mediterraneo allargato ai vicini oceani, un elemento forte della cultura italiana che definisce le coste e il territorio”.
Un cambiamento di prospettiva per ripensare il confine tra terra e acqua
La proposta espositiva – articolata su contributi progettuali, teorici e multimediali – sarà dedicata al ripensamento del confine tra terra e acqua, e quindi anche al complesso rapporto tra aree costiere e portuali: dalla tutela del patrimonio naturale e antropico per una gestione sostenibile, alla riconversione dell’archeologia industriale; dalla riscoperta del patrimonio sommerso, alla creazione di nuovi scenari abitativi; dalla ridefinizione delle strategie per la valorizzazione anche culturale del paesaggio, alla costruzione o riorganizzazione delle infrastrutture; dalla gestione della geopolitica costiera alla resilienza dei territori, etc. La finalità è stimolare proposte innovative per affrontare sfide ambientali, economiche e sociali complesse, immaginando attraverso l’architettura nuove “forme del mare”, scenari futuribili o visioni utopiche.
Il Mar Mediterraneo, e nello specifico i porti e waterfront, sono i protagonisti della strategia progettuale nazionale. Numerosi i progetti rilevanti dislocati lungo le coste della penisola: Trieste con il gruppo Costim sceso in campo per la rigenerazione del Porto Vecchio; il Molo Beverello a Napoli, progettato dalla curatrice, così come la riqualificazione urbanistica, architettonica e funzionale del waterfront di Messina aggiudicata di recente; il risanamento ambientale e la rigenerazione urbana dell’area ex Italsider di Bagnoli; l‘iter per la realizzazione a Ventimiglia di un nuovo polo turistico con residenze di lusso e un hotel a cinque stelle e di un campus scolastico internazionale in cui è impegnata la società Marina Development Corporation (MDC).
E proprio la curatrice, nell’esprimere la sua gratitudine per la delega ricevuta, ha sottolineato l’importanza del rapporto del territorio italiano con il mare, evidenziando inoltre come “La centralità di questo rapporto strutturale che incide sull’identità e sull’equilibrio ambientale del Paese è stata a lungo trascurata”. “Guardare l’Italia dal mare implica un cambiamento di prospettiva, impone la necessità di ripensare il progetto del confine tra terra e acqua come sistema integrato di architetture, infrastrutture e paesaggio” ha dichiarato Guendalina Salimei, che sarà supportata in questa stimolante esperienza da un team multidisciplinare d’eccellenza, con progettisti, ricercatori e artisti che contribuiranno a creare un grande laboratorio di idee e progetti per il futuro.
La mostra sarà infatti una raccolta di proposte, anche sperimentali, generate da un’intelligenza collettiva (progettisti, studiosi, ricercatori, operatori della cultura, artisti, etc.) impegnata nella risoluzione di di sfide complesse che affliggono i luoghi di frontiera tra terra e acqua. Il fine è stimolare una lettura differenziata delle tematiche legate al concetto di ‘soglia’ e alla sua interpretazione, attraverso ambienti immersivi, strumenti multimediali e soluzioni interattive. La riflessione interdisciplinare su aspetti architettonici, urbanistici, ambientali, umanistici e geopolitici, consentirà di sviluppare nuove idee e visioni in grado di implementare azioni specifiche in contesti diversi, o di concretizzarsi in laboratori di sperimentazione e ricerca avanzata per tracciare nuove rotte per il futuro.
L’intelligenza collettiva tra un futuro possibile e un passato imprescindibile
La Mostra Internazionale di Architettura rappresenta un’occasione unica per favorire un dialogo intergenerazionale e interculturale che integri tradizione e innovazione, con il fine di perseguire un equilibrio possibile. Le location dell’evento, che si concentra in modo particolare ai Giardini, all’Arsenale, a Forte Marghera, saranno distribuite anche in altri luoghi privilegiati della città lagunare e sul territorio limitrofo, dove dispersione o decentralizzazione sono ormai diventati una costante della modalità espositiva.
Delegato alla curatela della prossima edizione ”Intelligens. Natural. Artificial. Collective” è l’architetto e ingegnere Carlo Ratti [2] che, nel presentare il suo progetto, sottolinea: “Nell’età dell’adattamento, l’architettura rappresenta un nodo centrale che deve guidare il processo con ottimismo. Nell’età dell’adattamento, l’architettura deve attingere a tutte le forme di intelligenza: naturale, artificiale, collettiva. Nell’età dell’adattamento, l’architettura deve rivolgersi a più generazioni e a più discipline, dalle scienze esatte alle arti. Nell’età dell’adattamento, l’architettura deve ripensare il concetto di autorialità e diventare più inclusiva, imparando dalle scienze”, invitando diversi tipi di intelligenza a lavorare insieme per ripensare l’ambiente costruito e a sperimentare oltre i limiti di un focus limitato all’Intelligenza Artificiale e alle tecnologie digitali.
In questo contesto si colloca l’esposizione TERRÆ AQUÆ di Guendalina Salimei, che si configura come un laboratorio di progetti concreti e idee visionarie destinati a ridefinire l’identità costiera italiana, ma anche come un’opportunità per un’intelligenza collettiva di contribuire al dibattito globale sull’equilibrio tra terra, acqua e comunità, attingendo al patrimonio storico – culturale e integrando tecnologie avanzate e strumenti digitali per sviluppare soluzioni sostenibili e resilienti.
IMMAGINE INIZIALE | Le Gaggiandre all’Arsenale di Venezia, dove sarà ospitata la mostra di architettura. (Foto: Andrea Avezzù; Courtesy: La Biennale di Venezia).
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NOTE
[1] Docente di Progettazione Architettonica alla Sapienza Università di Roma e fondatrice – insieme ai Giancarlo Fantilli, Roberto Grio, Mariaugusta Mainiero, Giovanni Pogliani e Renato Quadarella – di T-Studio, team progettuale che nelle sue attività ha sempre dimostrato di saper coniugare la dimensione etica alla ricerca sperimentale, affiancando l’impegno scientifico alla responsabilità ambientale e sociale. Tra i progetti più noti va ricordata la rigenenrazione del “Kilometro Verde” a Corviale (Roma), che ha ispirato anche il film “Scusate se esisto” di Riccardo Milani con Paola Cortellesi e Raul Bova.
[2] Docente al Massachusetts Institute of Technology (MIT) e al Politecnico di Milano, nonché direttore del Senseable City Lab e socio fondatore dello studio di architettura e innovazione Carlo Ratti Associati (CRA) con sedi a Torino, New York, Londra.
Maggiori Informazioni
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