Come le antiche vedute genovesi esprimevano con chiarezza la forte identificazione fra la città del passato ed il suo ruolo portuale, in virtù della posizione strategica nell’ambito marittimo, così tale posizione torna oggi ad essere il presupposto di politiche che la vedono quale polo metropolitano ovvero città in ricerca di una nuova dimensione, di visioni e progetti, diversamente focalizzati, ma che comunque ne riconoscono tutti l’imprescindibile legame con il Mediterraneo.
Lo stesso disegno della rete infrastrutturale europea potenzia questa vocazione con il collegamento ad importanti corridoi. La città è indotta all’innovazione delle sue realtà produttive e imprenditoriali, commisurata con il miglioramento della qualità ambientale e con esigenze della cittadinanza in trasformazione.
Su tale quadro si innesta il progetto del Terzo Valico ferroviario, ancor oggi oggetto di dibattito, un tratto di ferrovia di 54 km, quasi completamente in galleria, che collega Genova con le reti europee, favorendo il passaggio del traffico portuale dalla gomma al ferro, e alleggerendo così la viabilità dal trasporto merci. Altre ipotesi progettuali mirano a risolvere tematiche infrastrutturali specifiche, quali il decentramento di importanti funzioni portuali oltre Appennino con la realizzazione del Porto Lungo,ovvero la proposta del SITI che prevede di collegare in galleria, tramite navette, il terminal di Voltri con aree piemontesi di retro porto.
La proposta di L. Calza per le aree portuali genovesi.
La proposta di B. Ballerini per le aree portuali genovesi.
La proposta di Maestrale per le aree portuali genovesi.
Numerose sono state le proposte per la riorganizzazione del porto a mare ovvero per lo spostamento delle attività petrolchimiche,con il ridisegno di dighe e banchine e la previsione di nuovi spazi nello specchio acqueo (proposte di Calza, Ballerini, associazione Maestrale, Vigna, Spalla ecc.), ivi compresa la recente proposta di Confindustria relativa al riassetto dell’area delle riparazioni con la realizzazione del sesto bacino.
In questi anni, nell’ottica di liberare la viabilità cittadina dal traffico veicolare di attraversamento, il tema del trasporto su gomma si sviluppa a scala urbana sull’ipotesi del tunnel sub portuale, diretto al centro città ed alla Fiera, ed, a scala territoriale, del progetto del potenziamento del nodo autostradale (Gronda) e del nodo di San Benigno di accesso al porto, oggetto di un dibattito pubblico con la cittadinanza, che ha costituito una metodologia di partecipazione innovativa, incentrato su diverse ipotesi di tracciato, ancor oggi in fase di discussione.
L’Affresco per il waterfront presentato da Renzo Piano alla città e alle sue istituzioni nel 2004 ha fornito un visione della città integrata col mare e con il porto, ove il potenziamento del porto in linea, non avviene a scapito della città, ma ne favorisce la riqualificazione: si ricorda la proposta dell’isola delle riparazioni navali nel levante, con la realizzazione di un canale che taglia alla radice il Molo Giano, per garantire la continuità produttiva del settore, e, risolvere la connessione tra Porto Antico e Fiera, attenuando l’impatto delle attività industriali; e ancora l’ipotesi dello spostamento a mare della pista aeroportuale che rende disponibili 8 ha di superficie e riconverte la banchina esistente di circa 8 km in funzioni portuali, realizzando un polo aeroportuale di livello raggiungibile dal trasporto pubblico.
In tale contesto si è inserita la proposta del progetto Leonardo volto a realizzare un polo per l’Alta Tecnologia, sulla spianata degli Erzelli, con spazi per la produzione, la ricerca e l’Università, integrato con la città tramite un grande parco pubblico, progetto che si è successivamente trasformato ad opera di operatori intervenuti nel tempo,fino alle più recenti realizzazioni.
La proposta di G. Spalla per le aree portuali genovesi.
Nel 2007 l’Amministrazione di Genova ha avviato il nuovo Piano Urbanistico Comunale, mediante la creazione di un laboratorio urbano (Urbanlab), che, partendo dal concetto di integrazione città – porto proposto dall’arch. Renzo Piano,ha formulato una metodologia di lavoro assumendo come fondamento il disegno infrastrutturale che si stava consolidando e la proposta di una nuova linea ferroviaria metropolitana di superficie. Su tale ossatura sono stati pianificati alcuni nodi strategici: la riconversione delle aree produttive e ferroviarie dismesse della Valpolcevera, di quelle dei servizi della Valbisagno, delle aree di Multedo-Sestri Ponente, ove lo spostamento a mare richiesto da Fincantieri consentiva la realizzazione di un parco, integrato con funzioni urbane. Tale metodologia di lavoro ha costituito il punto di partenza per la redazione del nuovo Piano urbanistico, che nel corso del dibattito politico e partecipativo conseguente ha sviluppato, e talvolta, riconsiderato le trasformazioni previste.
La proposta di Confindustria per le Riparazioni Navali. (E. Morasso)
La storia di questi anni manifesta come l’obiettivo di sviluppo sostenibile della città-porto comporta l’esigenza di prefigurare gli effetti economici ed ambientali delle scelte, che, tuttavia, le proposte progettuali di natura settoriale, non sempre riescono a controllare esaurientemente. Peraltro gli stessi strumenti di pianificazione del porto e della città, soggetti a diversi iter procedurali e riferiti ad ambiti territoriali separati, non riescono ancora a garantire l’integrazione fra le scelte del porto con quelle della città e l’unitaria progettazione delle loro relazioni infrastrutturali, urbanistiche, patrimoniali, ambientali.
References
Genova Urban Lab – Renzo Piano
https://www.youtube.com/watch?v=RPoMaRDldfQ
Biennale Urbanisti – Richard Burdett e Anna Iole Corsi presentano il PUC di Genova
https://www.youtube.com/watch?v=lnDsMt1Q8NoRP
Urban Center di Genova – PUC
https://www.urbancenter.comune.genova.it/group/838
Urban Center di Genova – Programmi e interventi
https://www.urbancenter.comune.genova.it/node/20
Head Image: La proposta di G. Spalla per le aree portuali genovesi.