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HG
Il successo di una città portuale sembra sempre più legato all’integrazione tra porto e città. Qual è il ruolo delle politiche e dei servizi di edutainment presenti nell’area del waterfront gestita da Porto Antico di Genova spa?
AC
L’area del porto storico di Genova non aveva mai rappresentato uno spazio urbano dedicato alla città. In una prima fase, dopo la riqualificazione degli antichi moli realizzata su progetto di Renzo Piano a fine anni ’80 per le celebrazioni dei 500 anni della scoperta dell’America, complici i cancelli dell’Expo colombiana, l’area, pur essendo uno spazio bellissimo dotato di un suggestivo e originale nuovo affaccio sul mare, ha dovuto costruirsi un’identità nuova.
Dopo l’Expo il rischio di diventare un vuoto urbano senza un’anima, seppur riqualificato architettonicamente, ma privo di attrazioni e funzioni urbane e soprattutto senza un soggetto responsabile della gestione e dello sviluppo, è stato alto. La lungimiranza e l’intelligenza degli amministratori locali di quegli anni ha permesso di avviare, subito dopo l’Expo, un percorso di sviluppo (non facile e non senza errori) che ha portato l’area alla situazione di oggi: uno spazio polifunzionale urbano, con vocazione all’intrattenimento e all’edutainment, la combinazione intelligente tra divertimento e apprendimento senza dimenticare lo sviluppo della funzione congressuale su scala nazionale ed internazionale. Il tutto con una sempre più marcata attenzione al concetto della sostenibilità.
L’area rappresenta oggi, grazie anche all’Acquario che ne è stato all’inizio l’elemento di novità e che continua ad essere al centro dell’attenzione nazionale ed internazionale dopo la recente inaugurazione del nuovo Padiglione Cetacei, uno spazio di eccellenza frequentato da oltre 3,5 milioni di persone ogni anno e sede di decine di eventi per residenti e turisti. Negli anni si sono aggiunte nuovi poli attrattori che hanno fatto proprio il concetto dell’edutainment; si cita, a titolo di esempio, la Città dei Bambini e dei Ragazzi, la Biblioteca De Amicis, il Museo Luzzatti, Wow – Expo Science Center.
HG
Quali sono le modalità sviluppate da Porto Antico per creare e gestire eventi culturali all’interno del porto?
AC
La Spa di gestione ospita, produce e talvolta organizza direttamente le attività che si svolgono nell’area (spazi aperti). Il Centro Congressi, uno dei fiori all’occhiello del settore a livello nazionale, contribuisce, grazie all’attrazione di eventi scientifici, medici, promozionali, aziendali, istituzionali, allo sviluppo economico della città.
La mission della Porto Antico di Genova è quella di gestire e valorizzare, nell’interesse della città, l’area che ha in concessione che oggi è il simbolo della nuova vocazione turistica della città. Una scommessa difficile che, dopo più di vent’anni, si può dire vincente. Con questo non si può abbassare la guardia, è necessario guardare avanti per essere pronti alle sfide del futuro. La compagine sociale è quella giusta e comprende il Comune di Genova (con la maggioranza delle azioni), la Camera di Commercio e l’Autorità Portuale. Nel tempo non sono mancati punti di vista diversi, ma la Società è sempre riuscita a mediare posizioni talvolta distanti per il bene della città.
I magazzini recuperati a nuove destinazioni funzionali e il “Bigo”, l’ascensore panoramico da cui si può osservare l’intera area portuale e le colline retrostanti.
HG
In che modo questi eventi prendono in considerazione il tema del rapporto con il mare?
AC
Il mare è una presenza costante, in ogni evento, anche se il tema di qualche evento è lontano dal mare. In area si respira la tradizione di una città portuale, si vede ancora un porto in piena operatività (terminal passeggeri, traghetti e crociere, e terminal contenitori). Il mare è protagonista, non si può farne a meno e questa è la caratteristica distintiva dell’area!
È innegabile che la vicinanza al mare e la storia dell’area ne fa la sede naturale di eventi connessi con la tradizione della marineria e della moderna logistica delle merci. In ogni caso Porto Antico rappresenta una “piazza – contenitore culturale” multifunzione e adattabile alle più diverse esigenze.
L’area del Porto Antico divenuta dopo la riqualificazione una nuova piazza sul mare e un contenitore culturale multifunzionale.
HG
Esiste un “modello Genova” per la gestione del waterfront e in che modo si differenzia da esperienza estere analoghe?
AC
Secondo me ogni esperienza è a sé. Questo non significa che per situazioni simili si possano applicare modelli simili. Ogni città, ogni paese ha le proprie specificità e non sempre una ricetta vincente in un luogo può essere replicata in un altro con gli stessi risultati. Certamente la riqualificazione del waterfront genovese è stata ed è (il percorso non è ancora concluso) un’esperienza importante nel panorama mondiale: un’ area viva e parte integrante della città, città essa stessa. Si tratta certamente di una delle più importanti e riuscite esperienze a livello internazionale. La Porto Antico di Genova è attenta osservatrice delle esperienze realizzate da altre realtà che hanno vissuto analoghi percorsi di riqualificazione e sviluppo; ogni nuova idea, intuizione e modello devono però essere valutati con la massima attenzione per essere applicati al meglio ad ogni singolo contesto.
HG
Il porto commerciale può essere un’attrazione turistica integrata e complementare?
AC
Certamente. A Genova e nell’area e dall’area del Porto Antico è così. Il genio dell’Arch. Renzo Piano ha tenuto conto del valore aggiunto di creare uno spazio urbano dal quale godere, senza intralcio, l’attività di un porto commerciale in piena operatività. Questo elemento ha due principali aspetti positivi: mantenimento della tradizione e rafforzamento di un’identità della città attraverso la consapevolezza dell’importanza delle attività marittime per l’economia della città.
Il porto storico di Genova riqualificato alla fine degli anni ’80 su progetto dell’architetto Renzo Piano.
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