Genova, città della gastronomia

20 Novembre, 2013

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HG

Genova si caratterizza oggi anche come città del cibo per una molteplicità di iniziative. Tra queste l’avvento di Eataly nella città di Genova e la sua collocazione all’interno del Porto Antico è frutto di un percorso per così dire di “prova ed errore”. Può descrivere questo percorso?

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Era già qualche anno che il patron di Eataly, Oscar Farinetti, dietro sollecitazione del Presidente della Regione Liguria, aveva cercato di individuare una possibile collocazione per un negozio a Genova. Erano state visionate varie soluzioni, ma per motivi diversi, legati vuoi alla logistica, vuoi alle dimensioni, vuoi all’impraticabilità degli accessi o della realizzazione di nuovi parcheggi, non si era riusciti a trovare la giusta destinazione.

In realtà anche l’ultimo piano della palazzina Millo, al Porto Antico, dove poi effettivamente è stato aperto Eataly, non costituiva la destinazione ideale, dato che vi erano elementi che potevano far pensare a difficoltà realizzative e di sviluppo (collocazione al quarto piano raggiungibile solo con ascensori, mancanza di ampio parcheggio dedicato, ridotta superficie).

Eppure con la visione ed il coraggio dell’imprenditore, la maestria dell’architetto (Renzo Piano) e la collaborazione fattiva delle istituzioni e della nostra società, Eataly ha aperto in tempi più che veloci e ha avuto e tuttora ha un crescente successo, collocandosi senza dubbio come una delle migliori location della catena, sicuramente la più bella.

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Quali sono le ripercussioni sulla città?

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Eataly ha rappresentato un punto fondamentale nell’opera di riqualificazione dell’area del Porto Antico perché ha consentito alla società di recuperare con un ulteriore intervento architettonico di pregio l’ultimo piano della palazzina Millo, da tempo abbandonato per il fallimento delle iniziative precedenti, e di insediarvi un’iniziativa che è subito diventata un punto di riferimento per i genovesi e di attrazione per i turisti.

Solo il primo anno sono transitate per Eataly circa 700.000 persone.

Tale successo ha comportato quindi un incremento di visitatori per l’area turistica per eccellenza della città e un ritorno di molti genovesi che avevano smesso di frequentare l’area.

In più Eataly ha permesso a molte aziende agricole e alimentari locali e regionali di trovare nuovo sbocco per i propri prodotti.

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Sono nate altre iniziative collegate alla presenza al tema del cibo (slow fish , ecc.)?

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Dal punto di vista della ristorazione l’area oggi offre numerosi punti di ristoro caratterizzati da ampia varietà e qualità dell’offerta. In più si svolgono spesso manifestazioni temporanee dedicato al cibo di qualità e alle produzioni artigianali che attirano migliaia di visitatori, come Terroir Vino, Cibio, Alla Fiera dell’Est, il Suq e nel 2013 l’edizione di Slow Fish, versione “marittima” di Slow Food.

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In che modo questi eventi legati al cibo prendono in considerazione il tema del rapporto con il mare?

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Soprattutto nel caso di Slow Fish, ma non solo, il rapporto con il mare è centrale e viene affrontato con particolare attenzione ai temi della sostenibilità, del lavoro e dell’economia.

HG

L’iniziativa Eataly ed in generale il tema della “città del cibo” hanno avuto un impatto sulle relazioni con i turisti e in particolare i crocieristi? In che modo?

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Posso dire che la presenza di Eataly è una novità molto apprezzata da parte dei turisti come è testimoniato dagli altissimi numeri di frequentatori riscontrati fin dall’apertura.

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Article reference for citation:
Dello Strologo Ariel, Ghiara Hilda“Hilda Ghiara intervista Ariel Dello Strologo. Genova, città della gastronomia”, PORTUS: the online magazine of RETE, n.26, November 2013, Year XIII, Venice, RETE Publisher, ISSN 2282-5789 URL: https://www.portusonline.org/genova-citta-della-gastronomia/

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