Genova, città della scienza

20 Novembre, 2013

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HG

Quale ruolo ha avuto il tema della divulgazione scientifica a Genova negli ultimi anni?

MM

La divulgazione scientifica è diventata uno degli asset più significativi nel processo di riposizionamento di Genova da città meramente “industriale” a città a vocazione (anche) turistico-culturale. Ciò, grazie al recupero delle aree del Porto Antico e alla rapida affermazione dell’Acquario e del sistema di edutainment ad esso collegato come una delle principali attrattive turistiche in Italia, e, più di recente, per via dello straordinario successo del Festival della Scienza. Un’iniziativa, o per meglio dire un “sistema culturale” che è stato capace, negli anni, di re-inventare in modo convincente l’immagine della città nel segno della scienza e della sua popolarizzazione.

HG

Quali sono stati i principali successi del Festival della Scienza?

MM

In un paese, come il nostro, in decrescita non solo economica ma culturale, non è per niente facile rendere “friendly” e appetibile la scienza e le sue visioni. La spettacolarizzazione della scienza è solo uno dei metodi possibili, in questo senso. A cavallo fra un’offerta “analitica” fatta di approfondimenti e narrazioni specialistiche e un’offerta “sintetica” che va a comporre un intrigante mélange di conferenze-spettacolo e laboratori, fin da subito al Festival è riuscito nel piccolo miracolo di inoculare nella gente comune e, soprattutto, nelle giovani generazioni un potente anti-virus contro la disattenzione per la realtà. Tanto da generare, a più livelli, una domanda di scienza assolutamente non preventivabile, e anzi, per tanti aspetti, addirittura sorprendente. Un esito importante di questa felice attitudine è l’aver saputo attrarre su Genova importanti risorse da parte di svariati soggetti imprenditoriali che hanno visto nel Festival un’opportunità di investimento in termini di comunicazione delle proprie progettualità e qualità tecnico-scientifiche e, di riflesso, del proprio brand.

HG

In che modo il Festival si rapporta con lo spazio fisico della città?

MM

Ogni anno, a fine ottobre, la kermesse festivaliera invade letteralmente il nostro capoluogo. Nella diecina o dozzina di giorni animati dal Festival, vengono coinvolte un’ottantina di sedi, o anche di più. Certo, il Festival rimane largamente “centro-centrico”, con un’asse ideale che va da Piazza De Ferrari, con il Ducale e la Nuova Borsa, all’area del Porto Antico nel suo complesso, fra la cosiddetta “Piazza delle Feste” accanto al Bigo, i Magazzini dell’Abbondanza e i Magazzini del Cotone. Ma il Festival organizza eventi anche a Sestri, a Sampierdarena, e un pò ovunque, insomma, in città si diano garanzie logistiche e opportune manifestazioni di interesse.

HG

Quali sono le nuove iniziative legate alla scienza emerse più recentemente?

MM

Sotto il profilo della divulgazione scientifica, la novità più importante è rappresentata da WOW!, il science center promosso dalla Fondazione Garrone, da Abex di Antonio Bruzzone e da Franco Gattorno. Si tratta di una realtà che conosco molto bene in prima persona, poiché ne sono il curatore. Situato nel primo modulo dei Magazzini del Cotone, nell’area del Porto Antico, WOW! Genova Science Center è nato nel marzo scorso, ed ha l’ambizione di diventare un punto di riferimento nazionale nell’ambito dell’edutainment scientifico. Rispetto agli altri musei della scienza attivi in Italia, la sua caratteristica è quella di non avere alcuna sezione espositiva permanente. Siamo operativi per tutto l’anno e cambiamo mostre e laboratori ogni tre-quattro mesi, focalizzandoci su temi e narrazioni scientifiche ad ampio spettro, dalla fisica dura alla matematica, dall’ingegneria sottomarina alla chimica alle neuroscienze e così via. L’idea è quella di funzionare, col tempo, tanto da spazio di accoglienza di sempre nuovi exhibit e laboratori interattivi (e, perciò, da attrattore di ulteriori flussi turistici e scolastici) quanto, più in profondità, da polo di formazione continua per le giovani generazioni sulle tematiche di interesse tecnico-scientifico. Ma il nostro obiettivo a medio termine è anche quello di porci come un soggetto in grado di generare e produrre modalità di comunicazione non convenzionali, intriganti per le diverse realtà che investono in ricerca e innovazione, e che hanno o avranno bisogno di una vetrina pubblica dove rappresentare e testimoniare il proprio know-how e le proprie attitudini produttive e commerciali in un’ottica di sviluppo sostenibile. A tal fine, stiamo costruendo una rete di relazioni molto fitta, con alcuni dei principali attori del mondo della ricerca e della divulgazione scientifica in prospettiva nazionale e non solo. Fra questi, mi piace ricordare l’IIT, con il quale abbiamo stipulato un accordo quadro, e il piccolo, coriaceo centro IMG, un pioniere della divulgazione scientifica che da quasi 15 anni sta offrendo ai suoi utenti l’opportunità di relazionarsi con la scienza in modo giocoso e stimolante.

HG

Queste attività hanno modificato l’immagine di Genova all’estero?

MM

L’Acquario e il lavoro di disseminazione compiuto dal Festival della Scienza, che è evento di rinomanza sicuramente internazionale, hanno contribuito in modo rilevante alla ridefinizione dell’immagine di Genova e del suo appeal in termini di marketing territoriale. Alcuni dei più grandi scienziati e comunicatori della scienza a livello mondiale sono rimasti affascinati dalla bellezza della nostra città e dalla qualità delle iniziative di promozione della cultura scientifica da essa ospitate, e ne hanno anche scritto. Il passa-parola nella comunità scientifica internazionale ha fatto il resto. Oggi, è possibile dire che Genova – e in particolare l’area del Porto Antico, con l’Acquario Village e il Muma, WOW!, la Città dei Bambini, il Genoa Port Center, il Museo dell’Antartide e il Museo Luzzati – è la capitale italiana dell’edutainment scientifico e ha un credito importante anche in prospettiva internazionale.

HG

In che modo queste attività prendono in considerazione il rapporto della città con il mare?

MM

Proprio l’ubicazione delle varie istituzioni e realtà museali cui ho appena fatto cenno nell’area del Porto Antico, dà il senso anche “fisico” del legame inestricabile che a Genova lega l’offerta di cultura scientifica al mare. Molti dei contenuti esperienziali e laboratoriali di approfondimento di tanto diverse ed eterogenee realtà trattano direttamente tematiche che potremmo dire a diverso titolo “marine”. Il Muma e il Nazario Sauro, l’Acquario e il Genoa Port Center non raccontano, in fondo, ciascuno a suo modo, che della storia del rapporto fra l’uomo e il mare – e dell’evoluzione tecnologica che ne è una delle più feconde grammatiche di lettura. Ma anche chi, come per esempio WOW!, fra le sue vocazioni prioritarie non ha la narrazione senza soluzione di continuità di questa dialettica, si ritrova comunque, spesso e volentieri, a fare i conti con il mare… Non è soltanto un caso che dal luglio scorso fino a inizio novembre il mio Science Center stia ospitando Abissi, una mostra sulle più moderne tecnologie che consentono l’esplorazione delle profondità degli oceani. Il mare, in effetti, è nel DNA di Genova così come in quello delle sue principali strutture di edutainment scientifico.

 

Festival-della-Scienza-Genova 1

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Article reference for citation:
Ghiara Hilda, Morasso Massimo, “Hilda Ghiara intervista Massimo Morasso. Genova, città della scienza”, PORTUS: the online magazine of RETE, n.26, November 2013, Year XIII, Venice, RETE Publisher, ISSN 2282-5789 URL: https://www.portusonline.org/genova-citta-della-scienza/

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