Genova, città dell’accoglienza

20 Novembre, 2013

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HG

 

Qual è il rapporto tra la città di Genova e l’immigrazione? È pertinente parlare di “Genova, città dell’accoglienza”?

EF

Genova è una città portuale e come tale è stata tradizionalmente abituata alle persone in movimento: non a caso nella nostra città c’era una moschea già nel 500 ed è stato il luogo da cui sono partite milioni di persone verso altri mondi. Nel dopoguerra ha accolto l’emigrazione interna dal sud ed è ora divenuta terra di accoglienza per i migranti da altri paesi. Anche se sono sempre molto scettica verso espressioni connotate come “città dell’accoglienza”, Genova è sicuramente una città che è stata ed è in grado di rappresentare non solo un luogo di passaggio, ma anche un luogo di radicamento per gli immigrati. Molti gli immigrati, infatti, che hanno acquistato un’abitazione a Genova e la gran parte dei bambini stranieri che frequentano la scuola materna ed elementare sono nati nella nostra città.

HG

Quali sono i principali cambiamenti della città conseguenti all’immigrazione?

EF

Genova è cambiata, come è cambiato il nostro paese, e soprattutto le grandi città. Oggi quasi un residente genovese su dieci non è italiano. Nel 2012 sul totale dei matrimoni, l’8,4% è stato tra cittadini stranieri, e il 17,8% tra cittadini italiani e stranieri. Quasi un bambino su tre ha almeno un genitore non italiano. L’immigrazione rende Genova un po’ meno anziana e un po’ meno provinciale. Oggi nella nostra città abbiamo tanti bambini e ragazzi che parlano correntemente due lingue, ed è in costante aumento la percentuale di alunni stranieri nelle scuole superiori e nelle università. L’immigrazione ha cambiato anche il volto e l’economia genovese: immigrati hanno sviluppato attività commerciali e imprenditoriali (si pensi, ad esempio, all’edilizia) nella nostra città.

HG

Esiste “un modello Genova” in relazione al tema dell’immigrazione, per esempio con riferimento ai modelli abitativi del centro storico che vedono una forte commistione tra tipologie di abitanti?

EF

Sicuramente l’immigrazione, dapprima concentrata nel Centro storico della città, si è ora orientata sull’intero ambito cittadino. Non solo il Centro storico è ora contraddistinto da una forte commistione di tipologie di abitanti. In quattro Municipi l’incidenza della popolazione straniera è superiore alla media cittadina: Centro Ovest (16,8%), Val Polcevera (13,7%), Centro Est (12,2%) e Medio Ponente (10,6). Resta al di sotto nei restanti cinque Municipi, in particolare nelle zone del levante e del ponente cittadino (Bassa Val Bisagno: 9,0%; Media Val Bisagno: 7,6%; Medio Levante: 5,1%; Ponente: 4,9%; Levante: 3,5%).

Il Municipio Centro Ovest (Sampierdarena e San Teodoro), ad esempio, è contraddistinto da un’alta percentuale di presenza straniera (circa 20% degli stranieri presenti a Genova) per la gran parte giovane, a fronte di un elevato indice di vecchiaia nella popolazione italiana ivi residente.

Credo che un “modello Genova” esista in relazione al costante tentativo di creare, pur in presenza di una legislazione nazionale che ha inquadrato l’immigrazione come problema di ordine pubblico invece che come risorsa, meccanismi di inclusione dei cittadini stranieri nella comunità genovese.

Nel 2004 il Consiglio Comunale di Genova ha approvato una riforma dello Statuto (poi annullata dalla magistratura amministrativa) per consentire il voto amministrativo ai cittadini non comunitari residenti a Genova, nel tentativo di rendere possibile a chi lavora e vive in città di esercitare il diritto di voto in sede locale, per una reale rappresentanza nel governo della città di tutte le componenti della comunità che la abita.

Il nostro Comune aderisce da anni alla Campagna informativa “18 anni in Comune” organizzata da ANCI, Save the Children e Rete G2 – Seconde Generazioni, per ricordare ai neodiciottenni nati in Italia la possibilità di richiedere la cittadinanza, come consentito dall’art.4 della L. n.92/1991, entro il compimento del diciannovesimo anno di età. Avendo applicato nella valutazione delle domande relative la giurisprudenza maggiormente aperta ed evolutiva, poi recepita nella recente Legge del 9 agosto 2013 n. 98 – Art 33, si è favorita l’acquisizione della cittadinanza italiana in capo ai giovani nati nel nostro paese.

Il Comune di Genova, in linea con la giurisprudenza ormai assolutamente maggioritaria che la considera tacitamente abrogata da legislazione successiva, disapplica ad oggi nei propri bandi la clausola di cittadinanza contenuta nella legge sul pubblico impiego, con conseguente apertura dei bandi pubblici (ad oggi per ora pochi, in conseguenza del patto di stabilità) ai cittadini stranieri, ovviamente in possesso dei requisiti professionali e curriculari richiesti.

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Article reference for citation:
Fiorini Elena, Hilda Ghiara, “Hilda Ghiara intervista Elena Fiorini. Genova, città dell’accoglienza”, PORTUS: the online magazine of RETE, n.26, November 2013, Year XIII, Venice, RETE Publisher, ISSN 2282-5789 URL: https://www.portusonline.org/genova-citta-dellaccoglienza/

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